Affari Europei

Migranti, l'Europa vuole ridurre i controlli alle frontiere dentro Schengen

Il Parlamento Europeo vuole ridurre da sei mesi a due mesi il periodo iniziale previsto dal codice delle frontiere di Schengen

MIGRANTI, EUROPARLAMENTO: "RIDURRE CONTROLLI DI FRONTIERA INTRA SCHENGEN"

Il Parlamento Europeo vuole ridurre da sei mesi a due mesi il periodo iniziale previsto dal codice delle frontiere di Schengen per consentire agli Stati membri dell'area di libera circolazione di effettuare controlli straordinari ai confini interni, limitando il periodo massimo dagli attuali due a un solo anno. I controlli sono possibili, in base alle norme Ue, nel caso sussista una seria minaccia all'ordine o alla sicurezza pubblica. La commissione Libe (Libertà civili) del Parlamento ha votato, con 43 voti a favore, 12 contro e 11 astenuti, a favore della ripresa dei negoziati con il Consiglio, l'istituzione che rappresenta gli Stati membri e che è colegislatore Ue. Prima che i negoziati con il Consiglio, che erano partiti all'inizio dell'anno ma erano stati sospesi di fronte all'impossibilità di arrivare ad un accordo, possano riprendere, l'Aula dovrà dare il via libera in plenaria.

CHE COSA PUO' CAMBIARE SUI CONTROLLI DI FRONTIERA

Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Norvegia (non è nell'Ue, ma fa parte di Schengen) hanno controlli in vigore in alcuni tratti di frontiera, in conseguenza della crisi migratoria del 2015. Di fatto i controlli, che dovrebbero essere limitati a due anni, vanno avanti da quasi quattro anni: i Paesi in questione, spiegano fonti del Parlamento, hanno semplicemente cambiato la base giuridica, invocando ogni volta un diverso articolo del codice, a giustificazione delle misure, aggirando così di fatto il limite di due anni. E' questo un altro aspetto che il Parlamento intende migliorare, poiché in teoria, in questo modo, i controlli di frontiera straordinari si possono protrarre all'infinito. Anche la Francia ha controlli straordinari in vigore alle frontiere, a causa della persistente minaccia terrorista.