Migranti, ministro del Tesoro Ue e... la nuova Europa di Renzi in 5 punti
Matteo Renzi non vuole passare come il premier che vuole sfasciare, per non dire rottamare, l'Unione europea. Dopo il duro scambio di accuse tra il presidente del Consiglio italiano e Jean Claude Juncker, a Palazzo Chigi hanno deciso di mettersi alla testa di un movimento di riforma e maggiore integrazione dell'Unione europea.
E così Renzi ha messo nero su bianco, in un 'position paper', cinque punti su cui ha intenzione di dare battaglia a Bruxelles. Secondo il Corriere della Sera i punti economici la fanno da padrone. Prima di tutto il tema della fiscalità. Se l'Europa vuole ripartire, é il ragionamento del premier, bisogna puntare su flessibilità e politiche espansive. In quest'ottica il Piano Juncker deve avere un ruolo centrale.
Per Palazzo Chigi bisogna prevedere la creazione di una assicurazione europea in caso di disoccupazione e una armonizzazione del mercato del lavoro. Bene anche la creazione di un ministro del Tesoro Ue: l'obiettivo é completare l'unione economica e fiscale. Avere una persona chiave con un margine di manovra effettivo. E siano al secondo punto.
Il terzo riguarda la fiducia. Quella dei cittadini verso le Istituzioni europee, giudicate il più delle volte incapaci di prendere decisioni rilevanti in tempi rapidi. Ma anche quella reciproca tra Stati, messa a dura prova dalla questione migranti.
E proprio i flussi migratori sono il quarto punto. Renzi vuole tornare alla carica sull'idea di rivedere i principi del Trattato di Dublino per prevedere una maggiore mutualizzazione dell'onere di accoglienza, con ricollocamenti all'interno dell'Ue.
E infine la garanzia europea sui depositi bancari. In un momento in cui il settore é in fibrillazione e in cui in Italia si attende di conoscere nel dettaglio i provvedimenti per la tutela dei correntisti delle quattro banche salvate, a Roma vorrebbero che fosse l'Europa ad intervenire.