Affari Europei
Migranti, l'ombra della mafia sugli hotspot. Fondi Ue a rischio

ITALIA NEL MIRINO DELL'ANTIFRODE UE
L'ufficio europeo antifrode, l'organo interno all'Ue che vigila su come i fondi comunitari vengono spesi, ha messo nel mirino l'Italia per la gestione della crisi dei migranti. Nello specifico l'Autorità europea ha riscontrato delle irregolarità nel modo in cui i fondi europei destinati all'accoglienza dei migranti, vengono gestiti a livello territoriale.
L'OMBRA DELLA MAFIA SUI FONDI UE
Le ipotesi di reato avanzate dagli ispettori comunitari sono pesanti: connessioni con la criminalità organizzata (leggi mafia), irregolarità nelle gestione degli appalti, dichiarazioni false sui pasti forniti ai migranti. Per questo motivo l'Olaf ha chiesto alla Commissione Ue di escludere l'Italia dal finanziamento di quasi 1,4 milioni di euro erogati dal Fondo europeo per i rifugiati.
INDAGINE CONGIUNTA UE-ITALIA
Le conclusioni e le indagini sono riportate nel Rapporto che l'Olaf ha pubblicato e si basa sulla maxi-indagine, avviata dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro in cooperazione con l'autorità europea, che ha riguardato 84 persone sospettate di avere "legami con i gruppi mafiosi atti a manipolare gli appalti pubblici e ottenere finanziamenti pubblici illeciti".