Affari Europei

Migranti, Pittella: “Turchia partner fondamentale, anche contro l'Isis”

Di Tommaso Cinquemani
@Tommaso5mani

“La Turchia è un partner fondamentale per gestire la crisi dei rifugiati e per combattere l'Isis, ma non per questo abbasseremo la guardia su questioni importantissime con il rispetto dei diritti umani e della libertà di stampa”. Gianni Pittella, presidente del gruppo Socialisti&Democratici al Parlamento europeo (gruppo a cui aderisce il Pd), mette le cose in chiaro dopo la visita del premier Erdogan a Bruxelles.

Durante l'incontro con i massimi vertici delle Istituzioni europee si è discusso del ruolo che Ankara ha e può avere nella gestione dei flussi migratori verso l'Europa. Da parte sua il premier turco ha sottolineato come il suo Paese ospiti già due milioni di rifugiati e ha accusato l'Europa, anche se velatamente, di fare ancora poco. Bruxelles ha stanziato un miliardo per aiutare la Turchia a gestire la crisi e a Strasburgo si sta discutendo di come assistere maggiormente Ankara, partner fondamentale dell'Ue e aspirante membro dell'Unione (anche se con crescente riluttanza).

“Certamente l'Unione europea deve potenziare la sua partnership con la Turchia”, sottolinea ad Affaritaliani.it Pittella. “Ci deve essere un piano comune di gestione dei flussi, che deve comprendere anche una strategia di lungo periodo legata al contrasto del cosiddetto Stato islamico. Ma l'Europa deve fare la sua parte anche sul versante accoglienza stanziando nuovi fondi, soldi che devono arrivare dai governi europei”.

La questione immigrazione però ha creato non pochi malumori all'interno della stessa famiglia socialista, con un blocco di Stati, il cosiddetto gruppo di Visegard, che ha osteggiato in ogni modo il principio della redistribuzione (poi passato a maggioranza in Consiglio). Se Orban dà filo da torcere a Manfred Weber nella famiglia popolare, Robert Fico fa altrettanto in quella socialista. Sono sue alcune uscite poco felici sui migranti. Fico non solo ha votato contro le quote, ma ha anche chiesto di fare una distinzione tra migranti cristiani e musulmani (accettabili i primi, da respingere i secondi). Ha poi annunciato di voler adire alla Corte di giustizia europea contro il piano Juncker di redistribuzione.

“Con il premier Fico abbiamo avuto una discussione franca e talvolta accesa”, spiega Pittella ad Affaritaliani.it. “Sulle sue deplorevoli frasi sul credo dei migranti il premier ha dichiarato di non averle mai pronunciate. Su questo tema, come su molti altri ci siamo chiariti, ma rimane ancora il fatto, per noi inaccettabile, del ricorso alla Corte Ue”.

Il prossimo appuntamento è l'ufficio di presidenza del Pse che si terrà venerdì. In quella sede si affronterà nuovamente la questione Fico e verrà chiesto al premier di fare un passo indietro rispetto al suo ricorso. Se non lo farà nessuno può sapere quali conseguenze ci saranno, ma i bene informati ventilano l'ipotesi che il suo partito, lo Smer, possa essere sospeso dal Partito socialista europeo.