Auto e Motori
Ferrari tratta con Leapmotor per una supercar elettrica su piattaforma cinese
Leapmotor fornirà la sua piattaforma elettrica a Hongqi e avvia colloqui con Ferrari: la strategia cinese per espandersi nei mercati globali e nel segmento premium.


Nel dinamico panorama della mobilità elettrica, la Cina continua a sorprendere.
Non solo per volumi di produzione o per la velocità con cui domina la transizione energetica, ma anche per la sua capacità di stringere alleanze strategiche con marchi storici e iconici dell'automotive globale. L'ultima mossa che sta facendo parlare l'intero settore arriva da Leapmotor, giovane e redditizia casa automobilistica cinese che, con un colpo da maestro, fornirà la propria piattaforma EV a Hongqi, il prestigioso marchio statale noto come “Bandiera Rossa”. E non è finita qui: all'orizzonte si profilano trattative con Ferrari, simbolo mondiale delle auto sportive di lusso.
Un'accelerazione sorprendente per un brand nato nell'affollato mercato cinese dei veicoli elettrici, che oggi si ritrova protagonista di accordi che potrebbero riscrivere gli equilibri dell'industria automobilistica. Più che una semplice collaborazione tecnica, quella tra Leapmotor e Hongqi rappresenta la conferma che le piattaforme cinesi sono ormai considerate un’opzione solida e competitiva anche da marchi premium. E la possibilità di vedere una Ferrari con un cuore tecnologico made in China apre scenari fino a poco tempo fa impensabili.
Leapmotor e Hongqi: l’alleanza tra tradizione e innovazione
Da una parte c’è Leapmotor, start-up ambiziosa che ha saputo ritagliarsi uno spazio nel mercato più competitivo al mondo grazie a prodotti tecnologicamente avanzati e prezzi aggressivi. Dall’altra, Hongqi, il più antico marchio automobilistico cinese, nato per trasportare i leader del Partito Comunista e oggi rilanciato come brand premium in forte crescita.
Il matrimonio tra questi due mondi così diversi è stato annunciato ufficialmente al Salone dell’Auto di Shanghai 2025, dove il CEO di Leapmotor, Zhu Jiangming, ha svelato i dettagli della partnership: una piattaforma EV condivisa, destinata a un nuovo SUV che sarà prodotto nella seconda metà del 2026. Il modello, basato sull'architettura del recente Leapmotor B10, sarà pensato per i mercati esteri, con l’obiettivo dichiarato di conquistare Europa, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Medio Oriente.
La strategia è chiara: combinare l’efficienza tecnologica e i costi contenuti di Leapmotor con il design e il posizionamento premium di Hongqi. Un connubio che potrebbe fare gola a chi cerca un’auto elettrica sofisticata, ma con un prezzo competitivo rispetto ai classici brand occidentali.
La trattativa con Ferrari: rivoluzione o provocazione?
Se l’accordo con Hongqi rappresenta una mossa pragmatica e ben allineata con le ambizioni di espansione cinese, la notizia che davvero accende la curiosità è l’avvio delle trattative con Ferrari. Secondo quanto dichiarato da Zhu, i colloqui sono in corso per una partnership che vedrebbe la casa di Maranello utilizzare la piattaforma EV di Leapmotor per un futuro modello elettrico.
Un’ipotesi che fino a qualche anno fa sarebbe sembrata quasi blasfema agli occhi degli appassionati del Cavallino Rampante. Eppure, nel nuovo contesto globale, anche i marchi più esclusivi si trovano ad affrontare la sfida dell’elettrificazione, con la necessità di contenere costi di sviluppo e tempi di progettazione.
Il CEO di Ferrari, Benedetto Vigna, ha visitato Leapmotor a febbraio, segno che il dialogo è concreto. Nessun commento ufficiale da parte della casa italiana, ma l'idea di sfruttare un’architettura EV già collaudata per accelerare il debutto di una Rossa a batteria potrebbe rivelarsi una scelta strategica, soprattutto se applicata a un modello di ingresso o a una linea specifica destinata a nuovi mercati.
Il modello Leapmotor B10: la base della strategia globale
Alla base di queste trattative c’è il successo del Leapmotor B10, SUV elettrico lanciato di recente in Cina con un prezzo inferiore ai 18.000 dollari. Un veicolo che ha stupito per la dotazione tecnologica, inclusi sistemi di guida intelligente e sensori lidar, solitamente riservati a segmenti ben più costosi.
In soli 13 giorni, Leapmotor ha consegnato 8.000 unità del B10, confermando l’appeal di un prodotto che punta su un mix vincente di innovazione e accessibilità. Sarà proprio questa piattaforma, definita "skateboard", a sostenere il futuro SUV di Hongqi e, forse, un domani, anche una sportiva elettrica targata Ferrari.
Stellantis e Leapmotor: una joint venture che guarda lontano
Dietro la crescita di Leapmotor c’è anche la mano di Stellantis, che nel 2023 ha acquisito il 21% del capitale della start-up per 1,6 miliardi di dollari, formando la joint venture Leapmotor International con una quota del 51%. L’obiettivo? Portare la tecnologia cinese nei mercati globali attraverso la rete commerciale del colosso europeo.
Questo legame con Stellantis rappresenta un ulteriore tassello di una strategia che punta a rendere Leapmotor un player globale, non solo confinato al mercato domestico cinese. L’accordo con Hongqi e le trattative con Ferrari non fanno che rafforzare questa visione.
Hongqi: il design incontra l’estetica cinese
Nonostante la base tecnologica condivisa, il futuro SUV Hongqi non sarà un semplice clone del B10. Lo ha spiegato chiaramente Giles Taylor, ex capo del design di Rolls-Royce e oggi responsabile dello stile per Hongqi. L’obiettivo è creare un modello che esprima l'identità del marchio, con un’estetica radicata nella cultura cinese ma in grado di dialogare con il gusto internazionale.
"La sfida è trasformare una piattaforma Leapmotor in un’auto che sia autenticamente Hongqi", ha dichiarato Taylor. Un lavoro di sartoria automobilistica, dove il telaio è solo il punto di partenza per un prodotto che dovrà distinguersi in un mercato sempre più affollato di SUV elettrici.
Il futuro della mobilità passa (anche) dalla Cina
L’accordo tra Leapmotor e Hongqi, insieme ai colloqui con Ferrari, è l’ennesima conferma che la Cina non è più solo la fabbrica del mondo, ma sempre più il laboratorio dove si sperimenta il futuro dell’auto. Le piattaforme EV cinesi si candidano a diventare lo standard per molti costruttori, grazie a costi contenuti, tempi di sviluppo rapidi e una tecnologia che ormai non ha nulla da invidiare ai concorrenti occidentali.
Per i puristi, l’idea di una Ferrari con architettura cinese potrà sembrare un sacrilegio. Ma per l’industria automobilistica globale, questa è la nuova normalità: collaborazioni trasversali, licenze tecnologiche e sinergie che consentano di affrontare la sfida dell’elettrificazione senza compromettere la redditività.
Leapmotor, con la sua crescita silenziosa ma efficace, si sta ritagliando un ruolo da protagonista in questo scenario. E mentre il mondo guarda alle big tech e ai nomi storici, è probabile che il futuro delle quattro ruote passi anche attraverso queste alleanze che, fino a ieri, sembravano impossibili.
Scheda tecnica – Leapmotor B10 / Hongqi SUV
Piattaforma: EV modulare condivisa (skateboard)
Motorizzazione: 100% elettrica, versioni standard e autonomia estesa
Tecnologia: guida intelligente, lidar, ricarica rapida
Autonomia: fino a 500 km (dati B10)
Mercati previsti: Europa, UK, Australia, Nuova Zelanda, Medio Oriente
Produzione: stabilimento Leapmotor, Hangzhou – avvio 2026