Affari Europei
Migranti, sì alla redistribuzione. Ma controlli da parte Ue
Il principio della "redistribuzione" obbligatoria dei migranti che sbarcano sulle coste del Vecchio Continente e hanno diritto alla protezione internazionale è confermato dalla Commissione europea, che domani presenterà la proposta legislativa dettagliata per attuare l'agenda sull'immigrazione approvata il 13 maggio.
Una volta varato il meccanismo di redistribuzione, l'Italia e la Grecia, come Paesi beneficiari dei trasferimenti, dovranno presentare un piano di accoglienza che preveda alcuni "hotspots" per l'esame delle richieste in cui saranno presenti tecnici dell'Ufficio europeo per l'asilo (Easo) e di Frontex.
Il nostro Paese dovrà presentare ogni tre mesi a Commissione e Consiglio Ue un rapporto sull'attuazione del pacchetto. Se fossero riscontrate irregolarità nella registrazione degli arrivi dei migranti, come ad esempio l'omissione di prendere le impronte digitali, i trasferimenti agli altri Stati membri potrebbero essere sospesi.
Anche se il documento è tuttora in fase di definizione, secondo quanto riferisce una fonte dell'esecutivo è confermato che non viene mai utilizzato il termine "quote" osteggiato dalla Francia e da altri Paesi, che peraltro indica una cosa diversa rispetto alla redistribuzione. Parlare di quote significherebbe infatti fissare dei limiti per gli arrivi, come per esempio avviene in Australia, uno scenario che Bruxelles considera contrario ai trattati.
I criteri per la redistribuzione (sulla base del Pil, del numero di abitanti e del tasso di disoccupazione, e delle accettazioni di domande d'asilo nel passato) saranno mantenuti, ma dall'elenco delle assegnazioni obbligatorie saranno esentati i Paesi che accolgono il maggior numero di migranti, ovvero Italia, Grecia e Malta.
Nel documento di domani, conferma la fonte, sara' stabilito un meccanismo d'emergenza per la ricollocazione che dovrebbe riguardare 40 mila migranti, di cui 24 mila dall'Italia. Si tratta di una stima su quanti degli immigrati in arrivo avranno diritto all'asilo, e potra' essere rivista successivamente.
Riguardera' soprattutto coloro che provengono dai Paesi piu' in difficolta', ovvero Siria ed Eritrea. Come gia' stabilito, questo sistema funzionera' per due anni a partire dall'entrata in vigore, ovvero subito dopo l'approvazione da parte dei Ventotto che potra' avvenire in occasione del prossimo Consiglio dei ministri degli Interni, in programma il 15 giugno a Lussemburgo. Al vertice dei leader dei Ventotto al Consiglio europeo del 26 giugno a Bruxelles dovrebbe invece essere approvata la missione militare anti-scafisti.