Affari Europei

Migranti,Strasburgo accusa i Paesi Ue: ipocriti sui ricollocamenti di minori

Con una risoluzione i parlamentari di Strasburgo hanno criticato gli Stati europei per non aver accolto i minori non accompagnati arrivati in Italia coi barconi

Migranti, Strasburgo accusa i Paesi Ue: "Ricollocato un solo minore dei cinquemila approdati in Italia"

 

Con una risoluzione approvata durante l'ultima plenaria il Parlamento europeo ha pesantemente criticato gli Stati membri per non aver fatto la propria parte nell'accogliere i migranti minori arrivati senza genitori sulle coste dell'Italia e delle Grecia. L'Italia ha 5mila tra bambini e ragazzini sotto i 18 anni che sono sbarcati senza il padre o la madre. Sono bambini che hanno fatto il viaggio da soli, magari con conoscenti, o che hanno perso i genitori in Libia o durante la traversata del Mediterraneo. Per loro l'Italia ha chiesto la protezione internazionale, ma dagli altri Stati membri é arrivato un niet.

 

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Ma le cose non vanno meglio neppure se si guarda ai richiedenti asilo maggiorenni. Al 27 aprile erano stati ricollocati 17.903 richiedenti asilo: 12.490 dalla Grecia e 5.920 dall'Italia. "Un dato - scrivono i promotori della mozione - che equivale ad appena l'11 per cento degli obblighi assunti". Cioè, 18410 persone su 160 mila previste.

 

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Chi é che non accoglie? La maglia nera é di Ungheria e Slovacchia, che si sono rifiutati di accogliere anche solo un migrante e che ai loro confini meridionali hanno innalzato dei muri per evitare il transito dei migranti provenienti dalla rotta balcanica (oggi chiusa grazie all'accordo con la Turchia). Ma in generale nessuno ha raggiunto la sufficienza, se non gli Stati di primo approdo, come la Grecia, l'Italia o Malta. Oppure Stati come la Germania, dove il flusso dei migranti provenienti dai Balcani si era concentrato due anni fa.

 

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La Commissione europea "non esiterà" a aprire procedure di infrazione se entro un mese l'Ungheria, la Polonia, l'Austria e la Repubblica ceca non rispetteranno i loro obblighi in termini di ricollocamenti di richiedenti asilo da Italia e Grecia. L'avvertimento e' stato lanciato dal commissario responsabile degli Affari interni, Dimitris Avramopoulos, presentando il 12esimo rapporto sui progressi realizzati dal programma d'emergenza di ricollocamento dei richiedenti asilo. "Non e' un ultimatum, e' una scadenza", ma "le due parole hanno lo stesso significato dal punto di vista legale", ha detto Avramopoulos. "Abbiamo esaurito tutti gli altri mezzi. Abbiamo aspettato la loro risposta per un anno e siamo sulla linea di arrivo" del programma di relocation. "E' una questione di credibilita' istituzionale e politica, anche rispetto a chi ha rispettato le regole", ha spiegato Avramopoulos.