Panama papers, ora anche l'Ue si muove
La proposta: una legge che sveli chi si nasconde dietro i trust
La pubblicazione degli elenchi dei furbetti che hanno nascosto fortune oltreoceano scoppia a Bruxelles e trova un clima giá reso caldo dal caso LuxLeaks. I due casi vanno tenuti ben distinti, va detto, ma sono riconducibili a quel principio secondo il quale chi é ricco e potente é alla continua ricerca di un modo per non pagare le tasse, e spesso ci riesce.
Nel caso LuxLeaks si trattava di societá che avevano stretto accordi con il governo lussemburghese per tassazioni di favore. Nel caso di Panama si tratta di societá fittizie, intestate a prestanome locali, dietro le quali si nascondono facoltosi uomini europei: attori, politici, industriali, cantanti e cosí via.
"E' troppo presto per dire quali conseguenze avrà Panama Papers, ma una ovvia è che la tassazione è tornata in cima all'agenda internazionale, e ci motiva ad andare avanti sia sui casi di aiuti di Stato sia su quelli che riguardano il fisco", ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager rispondendo ai giornalisti.
La Vestager ha spiegato che, al momento, non ci sono casi che toccano direttamente il suo portafoglio perché si tratta di individui o società che hanno nascosto profitti a Panama. Ma tre a quello fiscale c'è anche un "problema di legalità, perchè questi comportamenti potranno non essere giusti ma sono legali, perciò è una questione che il legislatore dovrà porsi".
Sul piatto ora tornano due questioni. Primo, rendere obbligatorio il disvelamento dei reali proprietari di trust e fondi che oggi si celano dietro all'anonimato per nascondere al Fisco le loro fortune. Due, stringere accordi, come fatto con la Svizzera, per avere i nomi di cittadini europei intestatari di conti all'estero.