Affari Europei

Reddito di cittadinanza, in Finlandia realtà dal 2017. Ecco come funziona

La Finlandia introdurrà il reddito di cittadinanza dal 2017. 560 euro al mese per ogni abitante. Ecco come funziona

FINLANDIA, 560 EURO DI REDDITO DI CITTADINANZA DAL 2017

Anche l'ultima indagine è andata bene. Ora è davvero tutto pronto per una vera e propria rivoluzione: il reddito di cittadinanza. A introdurre questo strumento così agognato da tanti e vituperato da altri sarà la Finlandia a partire dal 2017. Il governo della Finlandia, che intende testare dal 2017 un reddito di cittadinanza, ha annunciato che l'ammontare di questo emolumento sarà di 560 euro al mese. Il progetto è parte delle promesse elettorali messe in campo dal primo ministro centrista Juha Sipila, che è al potere da maggio 2015. Spera così di stimolare l'impiego e semplificare il sistema delle prestazioni sociali.

"INCENTIVO PER OCCUPAZIONE E PER LA RIDUZIONE DELLA BUROCRAZIA"

Il ministero degli Affari sociali e della Sanità ha sottoposto a indagine pubblica un progetto di legge che permetterà di testare su 2 mila persone in età da lavoro, scelti a caso tra tutti i cittadini. Un'indagine terminata il 9 settembre e che ha dato esiti positivi. "Al momento di valutare gli effetti della retribuzione di base, il campione sarà comparato con un gruppo di controllo composto da persone dello stesso tipo di quelle del campione che non hanno ricevuto alcun emolumento di base", ha spiegato il ministero. "Il primo obiettivo dell'esperienza del reddito di base - ha continuato - è quello di promuovere l'occupazione". Ma l'esecutivo spera anche di "ridurre la burocrazia e semplificare il sistema complesso degli aiuti sociali in maniera gestibile per le finanze pubbliche".

PROGETTO DI LEGGE ANCHE IN ITALIA

Giulia Gibertoni è stata scelta come relatrice di minoranza del progetto di legge sul reddito di cittadinanza che sara' discusso nelle prossime sedute dell'Assemblea Legislativa. La Commissione Salute e Politiche Sociali ha votato l'abbinamento dei due testi fino ad oggi depositati in viale Aldo Moro: quello del M5S che risale al maggio del 2015 e quello presentato solo a fine luglio da PD e SEL. Quest'ultimo, denominato 'reddito di solidarieta'', e' stato scelto dalla maggioranza come testo base. Come da prassi sono stati nominati anche i due relatori: uno di maggioranza, Stefano Caliandro del PD, e uno di minoranza, ovvero Giulia Gibertoni. "Siamo stati i primi, più di un anno e mezzo fa, a presentare una proposta di legge capace di dare una risposta concreta a tutte quelle persone della nostra regione ormai da tempo in difficolta' - spiega Giulia Gibertoni - di dare loro un'occasione di riscatto a partire proprio dal riavvicinamento al mondo del lavoro". Il progetto di legge depositato dal Movimento 5 Stelle non vuole far nascere un contributo assistenziale ma introduce un'indennita' economica temporanea, di al massimo 3 anni, per chi sottoscrive un piano di "riqualificazione" con la Regione attraverso i Centri per l'impiego. Per averne diritto si dovra' avere un reddito al di sotto della soglia di poverta', essere residenti in Emilia-Romagna da almeno 36 mesi e non essere titolare di pensione di vecchiaia o anzianità.