Renzi, nuovo attacco all'Ue su Turchia, migranti e fiscal compact
"Il fiscal compact e le sue declinazioni hanno comportato un danno" alla economia europea, non solo a quella italiana. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi durante le comunicazioni alla Camera sul Consiglio europeo. Renzi ha fatto notare che la flessibilità e gli investimenti non sono una politica gentilmente concessa all'Italia da Bruxelles ma una operazione condotta dal nostro Paese e finalmente sostenuta da tutto il Pse per cambiare rotta alla politica economica europea per aiutare la crescita e l'occupazione.
"Nei mesi del nostro semestre Ue abbiamo messo in primo piano la crescita, mettendo insieme flessibilità e investimenti - ha ricordato il premier -, questo ha portato all'elezione di Juncker" da parte di Pse, Ppe e Alde, quando nessun gruppo aveva la maggioranza assoluta. La stampa ha presentato questa impostazione "come se ci fosse stato fatto un regalo, una gentile concessione. Mentre noi pensiamo che unire investimenti e flessibilità sia la chiave per affrontare l'attuale situazione. La posizione dell'Italia non è tesa a rivendicare qualcosa per sé, è una posizione che cerca di spostare la direzione politica ed economica dell'Europa. Il Consiglio europeo di domani sarà un ulteriore passaggio in questa direzione". A giugno, poi, ci sarà un Consiglio Ue sulla competitività.
"Ora - ha detto ancora il premier - c'è qualche piccolo segnale nella giusta direzione ma ancora troppo timido in una congiuntura in cui l'economia globale sembra rallentare per le difficoltà del paesi emergenti". Di contro "il tema della crescita è chiaro e ora finalmente c'è una condivisione ampia su questo punto che, se viene reso operativo, potra' portare a delle risposte che si misureranno non sulle virgole ma sul numero degli occupati".
Il premier ha attaccato sul fronte dell'accordo con la Turchia. "E' giusto cercare di fare l'accordo con la Turchia ma non a tutti i costi. Ci sono dei principi fondamentali, a partire dai diritti umani e della libertà di stampa che sono valori fondanti del nostro continente".
Renzi ha rivendicato la coerenza dell'Italia nei confronti del percorso di avvicinamento della Turchia all'Europa: "L'Italia si è sempre presentata con una voce uguale, sia che ci fosse un governo di centrosinistra che di centrodestra. Non altrettanto si può dire per altri paesi, che frettolosamente hanno interroto il cammino e ora lo vogliono riprendere".
"Il Consiglio Europeo si riunisce di nuovo per la terza volta in un mese, e questo è il segnale che qualcosa non va - ha sottolineato il premier -. Innanzitutto nel metodo prima che nel merito. Il Consiglio europeo è convocato per prendere delle decisioni che ahimé non vengono eseguite", gli hotspot sono stati allestiti ma il processo di ricollocazione dei migranti non viene attuato.