Affari Europei

Renzi prova a compattare l'asse Pse. E propone primarie per la Commissione

L'appuntamento é per il 17 febbraio, quando tutti i leader dei socialisti europei si ritroveranno a Parigi per prepararsi al Consiglio europeo del 18, un Consiglio che dovrà affrontare due temi di cruciale importanza per il futuro dell'Europa: la crisi dei migranti e la Brexit.

Ma il presidente del Consiglio italiano non andrá nella capitale francese come ad una riunione di routine. Questa volta Renzi ha un piano ben preciso: compattare il fronte socialista europeo per fare fronte comune nella lotta all'austerity.

A galvanizzarlo sono stati i recenti avvenimenti in Spagna e Portogallo. Due Paesi che per vicende diverse hanno sfidato i dogmi di Bruxelles. Lisbona approvando un legge di stabilità senza il via libera della Commissione europea. La Spagna provando a varare un governo socialista in alleanza con Podemos, considerati da molti i cugini spagnoli dei 5 Stelle italiani.

La vera sfida per Renzi sarà riuscire a tirare dalla sua parte anche il presidente francese Hollande. L'inquilino dell'Eliseo, da sempre il migliore alleato della Germania in Europa, pur sposando la linea di Renzi anti-austerity, é concentrato nella lotta al terrorismo. Inoltre Hollande teme una nuova ondata di migranti che potrebbe arrivare nel caso in cui passasse la linea italiana della redistribuzione e della condivisione degli sforzi.

Ma il fronte di Renzi va oltre l'immediato e coinvolge i meccanismi di elezione europei. Il presidente del Consiglio ha infatti lanciato la proposta di indire delle primarie europee per la scelta del candidato socialista alla presidenza della Commissione, una sorta di primo ministro europeo. Una linea che potrebbe trovare delle sponde in Europa, ma che rischia di essere poco attuabile visto che sono pochi gli italiani (o i francesi) che conoscono i leader degli altri Paesi.