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Affari Europei
Riforma fiscale Usa, Comi: "Serve una Unione fiscale in Europa"

 

Gli Stati Uniti sono già usciti dalla crisi economica iniziata nel 2009 e con la riforma fiscale varata dall'Amministrazione Trump potrebbero ricevere una nuova accelerata che farebbe aumentare ancora di più il divario con il Vecchio Continente (o aumentare a dismisura il debito pubblico). Il pacchetto di riforme approvato dal Senato prevede varie provvedimenti tra cui una riduzione al 20% dell'aliquota fiscale per le imprese statunitensi. L'obiettivo é liberare liquidità nelle imprese che, si spera, investiranno nell'economia reale, generando crescita economica e occupazione.

In Europa alcuni governi sono in allarme, tanto che i ministri dell'Economia dei cinque Stati piú importanti hanno scritto una letterina a Trump per chiedere un passo indietro o almeno delle modifiche al testo. La riforma infatti potrebbe penalizzare le imprese nostrane.

"Magari la facessimo noi una riforma del genere", spiega ad Affaritaliani.it Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia. "E' una riforma molto positiva per gli americani, un po' meno per il commercio estero. Trump segue la politica dell'American First e dunque ha agevolato con l'abbassamento della tassazione dal 35% al 20% le sue imprese".

Una riforma fiscale che però avvantaggia solo le grandi corporation, no?

"Questo non é vero, perché ha introdotto degli sgravi anche per le famiglia con figli, si ha così un abbassamento delle tasse per il 70% degli americani. L'amministrazione Usa ha favorito il ceto medio-basso che poi é stata la fetta di elettorato che lo ha portato alla Casa Bianca".

Quali sono i punti critici per l'Europa?

"Questo pacchetto di riforme, oltre ad abbassare le imposte per le imprese e le famiglie americane, vuole agevolare anche il rientro di capitali e di imprese dall'estero, agevolandoli fiscalmente. Questi sgravi creano dei problemi all'Italia. Fossi americana sarei contentissima, da italiana sono contenta a metà".

Uno dei cavalli di battaglia di Salvini é la flat tax al 15%, come Forza Italia sareste d'accordo?

"L'idea di una tassa unica per tutti é una idea che Berlusconi ha sempre avuto, il punto su cui diverge da Salvini é l'aliquota da applicare, che per noi dovrebbe essere al 25% e Salvini vorrebbe invece al 15%. La flat tax permette di ridurre l'evasione fiscale e di agevolare l'economia, la crescita e l'aumento di posti di lavoro".

Gli Usa riusciranno ad ammortizzare i 1.400 miliardi di deficit che si creerà con questa riforma?

"Assolutamente sì, in seguito anche alla web tax. Grandi imprese come Facebook e Google se trovano un ambiente sfavorevole fiscalmente in Europa torneranno ad investire negli Usa".

Come valuta la decisione di Facebook di pagare le tasse dove vengono prodotti i ricavi?

"E' giusto che paghino dove hanno la sede, l'importante é che non la spostino dall'Italia ad altri Paesi dove la tassazione é minore. Da un lato dobbiamo far pagare la web tax dall'altro dobbiamo rendere vantaggioso per le imprese restare in Italia".

Avrebbe senso concordare a livello europeo una politica fiscale comune?

"Sarebbe importantissima la creazione di una Unione fiscale, sopratutto sulle persone e sulle imprese. La mancata competitività non ce l'abbiamo solo con gli Usa o la Cina, ma anche all'interno dell'Unione europea. L'Austria, con cui confiniamo, ha una imposizione fiscale molto più vantaggiosa e aliquote Iva minori, l'Italia risulta molto meno competitiva".

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