Affari Europei
Brexit? L'Ue non cambia rotta. Spagna e Portogallo a rischio sanzioni
Anche dopo l'addio del Regno Unito l'Ue non inverte la rotta in materia fiscale. Ed è pronta a imporre sanzioni a Spagna e Portogallo. Con i rischi del caso...
JUNCKER DECIDE SULLE SANZIONI A SPAGNA E PORTOGALLO
Conto alla rovescia per il 5 luglio. Martedì prossimo la Commissione Europea sarà chiamata a decidere sull'eventuale imposizione di sanzioni per il deficit a Spagna e Portogallo. I due paesi rischiano seriamente di venire puniti, nonostante i grandissimi sforzi, soprattutto da parte del governo Rajoy, di rispettare tutte le richieste economiche e fiscali di Bruxelles.
SCHULZ CONTRARIO, MA MADRID E LISBONA NON TAGLIANO IL DEFICIT
Secondo la Commissione Juncker, Spagna e Portogallo non hanno preso reali decisioni al fine di tagliare il deficit sotto il 3%. E ora potrebbero pagarne le conseguenze. Il presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, è fortemente contrario. "Sapete che ho l'abitudine di essere diretto: sono contrario alle sanzioni contro il Portogallo, chiaro e semplice", ha dichiarato Schulz intervenendo al XXI Congresso del Partito Socialista portoghese, tra gli applausi generali. Schulz si è detto "certo" che si arriverà a una "soluzione costruttiva" nell'ambito del negoziato in corso tra Lisbona e Bruxelles. Il governo portoghese ha chiuso il 2015 con un deficit al 4,4%, sforando il tetto del 3% imposto dalle regole europee. Lo scorso 18 maggio la Ue ha concesso più tempo a Spagna e Portogallo per mettere in ordine le proprie finanze pubbliche rimandando a luglio la decisioni su eventuali sanzioni.
IL BLOCCO DI SINISTRA PORTOGHESE VUOLE UN REFERENDUM SULL'UE
Lo stesso Renzi ha parlato di "mostro giuridico" a riguardo. Ma la realtà è che sembra proprio che l'Ue non riesca a cambiare volto, nemmeno dopo la Brexit. Il rischio, molto forte, è che un approccio così intransigente alimenti ancora di più i movimenti populisti ed euroscettici. Non è un caso che il Blocco di Sinistra, membro euroscettico della coalizione di governo portoghese, ha minacciato di chiedere un "referendum sull'Europa" se la Commissione decidesse di applicare delle sanzioni a Lisbona per il superamento dei limiti di bilancio. "Se la Commissione dovesse dichiarare guerra al Portogallo la risposta non potrebbe essere che di respingere le sanzioni e annunciare un referendum nazionale" ha avvertito la leader del Blocco, Caterina Martins, parlando al Congresso del suo partito. A rischiare delle sanzioni sono sia il Portogallo che la Spagna: la decisione della Commissione è attesa all'inizio di luglio.