Affari Europei
Spagna, 500 mila nuovi posti. Ma il destino di Rajoy sembra segnato

500 mila nuovi posti di lavoro in 365 giorni. E' quanto è riuscita a creare l'economia della Spagna, in forte ripresa. Ma i dati non aiutano il presidente Rajoy. Il tasso di disoccupazione resta altissimo, 23,7%, e la sconfitta del premier alle prossime elezioni di novembre appare scontata.
Gli analisti continuano a spiegare che il peggio è passato. Le stime sul Pil sono state riviste in rialzo ed è ormai il secondo anno consecutivo di ripresa. L'economia spagnola è una delle più vivaci in Ue ma gli indicatori macroeconomici ancora non si fanno sentire sulle famiglie. Il tasso di disoccupazione, sottolinea il Sole 24 Ore, è al 23,7%, lontano dai massimi di fine 2012, ma è aumentato leggermente nei primi tre mesi del 2015 rispetto alla fine del 2014, a testimoniare che l’emergenza sociale è tutt’altro che superata.
Ma i numeri favorevoli non sembrano aiutare più di tanto Mariano Rajoy. Il premier rappresenta, per gli spagnoli, il simbolo dell'austerity. Gli si critica un'aderenza troppo piatta alle richieste dell'Unione europea. Viene considerato un premier vicino alle banche e non ai cittadini. Da sinistra, spiega sempre il Sole 24 Ore, Rajoy subisce gli attacchi tradizionali dei socialisti e le nuove bordate dl movimento anti-casta di Podemos. E poi c'è il nuovo avversario di Ciudadanos, il movimento di ispirazione liberale nato in Catalogna per iniziativa di Albert Rivera. L'unica speranza di Rajoy è che da qui a novembre il tasso della disoccupazione possa calare. In caso contrario la rielezione del premier sembra quasi impossibile.