Affari Europei
Trump dichiara guerra all'Ue sui dazi. Ed è costretto alla giravolta sul Nafta
Gli Usa mettono nel mirino i prodotti Ue. Ma la guerra dei dazi costringe Trump a rimangiarsi la parola sul Nafta
Donald Trump è pronto a una clamorosa giravolta. Proprio così. Il presidente degli States e "campione del protezionismo", dopo aver messo nel mirino tutti i prodotti dell'Unione Europea minacciando dazi punitivi, sta per rimangiarsi la parola su quello che lui stesso aveva definito "il peggior accordo della storia commerciale degli Usa", vale a dire il Nafta.
Trump contro i prodotti Ue. Tra i prodotti coinvolti anche la Vespa e l'acqua Perrier
La tensione tra Trump e l'Unione Europea sul tema dazi è altissima. La Commissione europea sta monitorando la situazione da mesi, in attesa che venga nominato il nuovo rappresentante Usa al commercio e che ci sia quindi un interlocutore che possa prendere decisioni sulla disputa della carne agli ormoni e i paventati dazi di rappresaglia sui prodotti Ue, come le Vespe Piaggio o l'acqua Perrier. "Ovviamente stiamo seguendo la situazione da vicino", ha affermato un portavoce dell'esecutivo comunitario che lo scorso dicembre, quando fu l'uscente amministrazione Obama a riaprire la 'guerra' della carne agli ormoni, aveva avvertito che si trattava di uno "sventurato passo indietro".
Bruxelles pronta alla guerra dei dazi
Dalle audizioni tenutesi a Washington a febbraio, in cui alcuni attori hanno proposto dazi del 100% su alcuni prodotti 'simbolo' europei prontamente contestati da altri gruppi di interesse Usa, non c'è più stato alcuno sviluppo. E se anche Washington deciderà di ricusare l'accordo del 2009 sulla carne agli ormoni, dovra' avvertire Bruxelles almeno sei mesi prima. Così come l'imposizione di dazi dovrà seguire le procedure del Wto. In ogni caso Bruxelles si prepara allo scontro sul tema dei dazi.
Trump costretto alla giravolta sul Nafta
Ma Trump non aveva probabilmente fatto i conti con le conseguenze della sua voglia di rivalsa anti Ue. Il Vecchio Continente è infatti pur sempre il secondo mercato mondiale con 500 milioni di consumatori. Lo scatenarsi di una vera e proprio guerra dei dazi tra Washington e Bruxelles avrebbe conseguenze potenzialmente devastanti per gli Usa. Per questo Trump è ora costretto ad ammorbidire i toni sul Nafta.
Trump si rimangia le accuse alla Clinton sul Nafta?
Durante la campagna elettorale che lo ha portato alla Casa Bianca, Trump aveva definito il North American Free Trade Agreement (Nafta) "un disastro" e aveva usato l'argomento per attacchi frontali a Hillary Clinton, artefice a suo tempo dell'accordo. Una volta eletto, Trump ha più volte promesso di fare saltare il trattato di libero scambio in vigore tra Stati Uniti, Messico e Canada.
La marcia indietro di Trump sul Nafta
Ora però l'amministrazione americana fa, almeno in parte, marcia indietro e punta a chiedere solo modifiche tutto sommato marginali dell'accordo. Secondo una bozza di modifica del trattato fatta circolare in Congresso dall'ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Washington intende mantenere alcuni degli emendamenti più controversi del Nafta, compreso quello che riguarda la commissione di arbitrato, organismo che consente agli investitori dei tre Paesi di bypassare i tribunali locali per risolvere cause civili. Secondo i critici l'azione della commissione viola la sovranità nazionale, ma la bozza fa genericamente riferimento a modi "per migliorare le procedure per risolvere le dispute", piuttosto che per eliminare il panel. Insomma, la voce grossa di Trump si fa un po' più morbida. L'obiettivo di Donald sembra essersi spostato: nel mirino ora sembra esserci l'Ue. E se per questo bisogna rimangiarsi la parola sul Nafta, pazienza.