Affari Europei

Tusk nei Balcani per ricucire. I migranti guardano alla Puglia

Angela Merkel lo ha ripetuto anche in tv durante il week end, davanti a milioni di tedeschi: 'dalla Germania nessun passo indietro sulla questione dei migranti. Non chiuderemo le nostre frontiere, non metteremo quote all'accoglienza dei richiedenti asilo come hanno fatto altri Paesi'. Un messaggio lanciato ai suoi oppositori nel partito, ma anche un monito a quei Paesi che oggi stanno innalzando barriere ai confini.

E così Donald Tusk, presidente del Consiglio Ue (l'organo che raccoglie i premier europei) ha deciso di partire per una missione nell'Est Europa. Un tour de force di tre giorni, dal primo al tre marzo, in cui farà tappa in Austria, poi in Slovenia, Croazia, Macedonia e Grecia. Un viaggio per ripercorrere, al contrario, la rotta dei migranti che dopo essere sbarcati in Grecia risalgono la penisola per raggiungere il nord Europa.

Con la decisione di Vienna di sigillare i confini con Italia e Slovenia l'Austria si é messa alla testa di quel gruppo di Paesi che vuole fermare i migranti con barriere e controlli alle frontiere. Una politica giá adottata da Orban in Ungheria e che piace anche alla Repubblica Ceca e alla Slovacchia. Tusk dovrà cercare di ricondurre il premier austriaco a più miti consigli in vista del summit del 7 marzo tra i Paesi dell'Unione e la Turchia.

In quell'occasione si dovrà dare seguito agli accodi raggiunti durante l'ultimo vertice in cui Ankara si era impegnata a controllare i flussi di disperati in cambio di aiuti finanziari per tre miliardi di euro e di una liberalizzazione dei visti. E l'Europa non si può presentare disunita.

L'Italia guarda con estrema attenzione all'evoluzione della situazione ad Est. Secondo i dati dell'Oim (Organizzazione mondiale per le migrazioni) in Grecia dall'inizio dell'anno sono arrivate 111mila persone. Ora i Paesi confinanti fanno passare solo iracheni e siriani. Il che vuol dire che una marea umana si sta accalcando lungo i confini (per ora stimata in 25 mila persone). Il rischio, spiegano a Roma, é che questi disperati si dirigano verso la costa occidentale della Grecia e da lì provino una nuova attraversata, questa volta verso l'Italia. La Puglia si troverebbe dunque al centro delle rotte migratorie.