Affari Europei

Ue, allargamento ad Albania. Serbia, Kosovo e... Le condizioni della Francia

Dopo aver bloccato il mese scorso l'avvio dei negoziati di adesione all'Ue di Albania e Nord Macedonia, la Francia presenta una proposta di sistema

UE: PROPOSTA FRANCIA PER CAMBIARE REGOLE ALLARGAMENTO A NUOVI PAESI

Dopo aver bloccato il mese scorso l'avvio dei negoziati di adesione all'Ue di Albania e Nord Macedonia, la Francia presenta una proposta per riformare completamente il processo di allargamento dell'Unione Europea. In un 'non paper' di due pagine e mezzo inviato agli altri Paesi membri, di cui riferisce il sito di Politico, Parigi propone di modificare l'attuale processo di adesione, che si basa su 35 capitoli negoziali, contenenti l'insieme di diritti e doveri, regole e leggi a cui il Paese candidato si deve uniformare, il cosiddetto 'acquis comunitario'. In base alla proposta francese, ci sarà un nuovo processo in sette fasi, basato su "condizioni stringenti per far convergere" il Paese candidato "in modo efficace verso le norme e gli standard europei". Inoltre, ed è la vera novità, ci sarà una componente di "reversibilità", per cui i Paesi membri potranno decidere di abbandonare i colloqui di adesione se il Paese candidato si allontanerà, nel corso di questi negoziati, dagli standard Ue.

LA PROPOSTA DELLA FRANCIA PER L'ALLARGAMENTO: PROCESSO IN SETTE FASI

"Una volta che i negoziati sono avviati - si legge nel 'non paper' - il processo di integrazione non sarà più basato sull'apertura simultanea di un gran numero di capitoli tematici, ma su alcune fasi successive, che formano un blocco politico coerente". Secondo la proposta francese, "la chiusura dei negoziati di ogni fase aprirà la possibilità di partecipare ai programmi Ue, a essere coinvolti in alcune politiche settoriali e, laddove opportuno, di beneficiare di alcuni fondi mirati". "Tutto questo - ha commentato un diplomatico europeo - maschera il fatto che la proposta francese non serve veramente a riformare il processo di adesione, ma a mettere fine all'allargamento dell'Ue", Un'accusa mossa già nelle settimane scorse al presidente Emmanuel Macron, quando insieme a Olanda e Danimarca, al Consiglio europeo di metà ottobre aveva posto il veto all'avvio dei negoziati di adesione con Tirana e Skopje.

ALLARGAMENTO UE A NORD MACEDONIA, ALBANIA, BOSNIA, KOSOVO, MONTENEGRO E SERBIA?

"Si tratta di un frutto avvelenato - ha commentato il diplomatico Ue - per paesi come il Nord Macedonia, che hanno fatto molto per rispettare le condizioni Ue per avviare i colloqui di adesione. Se la Francia" avesse dato il suo via libera, "attualmente potrebbe vedere riforme e progressi sul terreno, piuttosto che impegnarci in lunghe discussioni sulla metodologia". Piccata la reazione di un diplomatico francese, che ha definito il commento "stupido: "Siamo seri e cerchiamo di essere costruttivi perché altrimenti possiamo accusarci l'un l'altro di molte cose. E' un modo per reimpegnarci e avrebbe dovuto farlo la Commissione, non è un modo per uccidere qualcosa. Nessuno è costretto ad accettare il paper o a dire che è perfetto. Serve per aprire il dibattito e avviare una discussione, se fossimo contro il processo di allargamento, sarebbe semplice, metteremmo il veto e non è quello che vogliamo fare". Nel documento la Francia ribadisce il suo sostegno all'approccio complessivo dell'Ue nei confronti dei Paesi dei Balcani occidentali, tra cui Nord Macedonia, Albania, Bosnia, Kosovo, Montenegro e Serbia, che "appartengono all'Europa in virtù della loro storia, della loro cultura e della geografia".