Affari Europei
Uk, ecco le proposte di Tusk a Cameron per evitare la Brexit

Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha mandato ai capi di Stato e di governo dei 28 la sua proposta per un accordo con il Regno Unito rispondendo alle richieste presentate dal premier David Cameron con una concessione parziale sul welfare. "Mantenere l'unità dell'Unione europea è la più grande sfida per tutti noi e l'obiettivo chiave del mio mandato", premette Tusk, che sottolinea di aver concesso quanto possibile senza però andare al di là dei principi fondatori dell'Unione. In particolare, la proposta concede a Londra la possibilità di frenare sulla concessione dei benefici sociali agli immigrati solo quando ci sono situazioni di emergenza a causa di numeri eccezionalmente alti che possono creare problemi al sistema di welfare.
L'Unione Europea è dunque pronta a venire incontro alla richieste britanniche di sospensione dei servizi di welfare per gli immigrati, una delle condizioni poste dal premier britannico David Cameron per rimanere all'interno dell'Ue. La misura -contenuta nelle proposte che il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha reso note oggi e che saranno all'attenzione dei capi di Stato e di governo il 18 e 19 febbraio- propone su questo "un chiarimento nell'interpretazione delle regole correnti". Fonti Ue spiegano che su questo punto la Commissione europea proporrà un meccanismo di salvaguardia che permetta restrizioni in situazioni eccezionali, e lo stesso esecutivo comunitario proporrà un emendamento alle regole comunitarie per permettere agli Stati membri, sempre in casi eccezionali, l'introduzione di un diverso regime di benefici sociali per le famiglie.
L'Eurozona proseguirà la sua sempre maggiore integrazione ma anche i paesi Ue che non ne fanno parte avranno diritto a salvaguardare le proprie prerogative. Nelle proposte messe a punto per rispondere alle condizioni britanniche per restare nell'Ue, Donald Tusk invita a "preparare il terreno per un'ulteriore integrazione tra gli Stati dell'area euro salvaguardando i diritti e le prerogative dei Paesi che non vi fanno parte". Questo, precisano fonti Ue, vuol dire che l'Ue lavorerà a "un meccanismo per coordinare i Paesi Euro e i Paesi non Euro". Tale meccanismo ha come obiettivo "continuare con lo sviluppo dell'Eurozona, mentre i Paesi senza l'Euro continueranno a beneficiare del mercato unico senza discriminazioni". I Paesi che però decideranno di far parte dell'Ue senza entrare nell'area Euro "non avranno alcun potere di veto sulle questioni urgenti".
I Parlamenti nazionali degli Stati membri potranno avere maggiori poteri decisionali nei confronti dell'Ue, con tanto di possibilità di bloccare l'iter legislativo, ma solo per progetti di legge rispondenti al principio di sussidiarietà, vale a dire che tutte quelle materie a legislazione concorrente tra Stati e Commissione europea (mercato interno, ambiente, trasporti, agricoltura, coesione economica e sociale, politica sociale, sicurezza e giustizia). Tusk propone nello specifico che gli Stati membri possano "interrompere l'esame di un progetto di legge dove un certo numero di parlamenti nazionali sollevino obiezioni per ragioni di sussidiarietà".