Via Rajoy, torna il dialogo tra Barcellona e Madrid
I socialisti pronti a fare cadere il governo Rajoy. Con un nuovo premier tornerebbe il dialogo tra Madrid e Barcellona e Bruxelles potrebbe fare da pontiere
La domanda che tutti in Spagna si fanno é: e ora come ne usciamo? Giá, perché la situazione che si é andata creando nella penisola iberica non lascia molto spazio al dialogo e al buon senso e rischia anzi di radicalizzare una situazione giá esplosiva. Barcellona ha voluto il suo referendum indipendentista che, al di lá delle modalità di voto, ha la forza di un popolo che chiede l'indipendenza. Dall'altro Madrid ha dichiarato che mai accetterà una secessione della Catalogna e che, dimostrano i fatti, é pronta ad usare la forza.
Il dilemma catalano e la soluzione del Psoe
La soluzione per uscire da questa impasse potrebbe arrivare dal Partito socialista spagnolo che attualmente regge il governo astenendosi. Un appoggio esterno che é stato reso necessario dal fatto che il Partito popolare non é riuscito ad avere la maggioranza nelle urne e dunque in Parlamento. I bene informati dicono che Pedro Sanchez, il segretario del Psoe, potrebbe decidere di togliere l'appoggio a Rajoy (ma non al Pp) in modo da determinare una crisi di governo e la nomina di un nuovo premier.
Ritorna il dialogo in Spagna
A quel punto il nuovo premier potrebbe ricominciare da zero le relazioni con Barcellona. Certo, Madrid non accetterebbe mai che la Catalogna si stacchi dalla Repubblica, eppure potrebbe concedere ancora piú ampi margini di autonomia in cambio di una rinuncia al sogno secessionista. Puigdemont accetterà? L'alternativa é quella di dichiarare guerra, nel vero senso della parola, a Madrid. Scoppierebbe una guerra civile che nessuno in Spagna vorrebbe combattere.
Il ruolo dell'Unione europea
E in questo scenario l'Unione europea potrebbe trovare la sua occasione per redimersi. Giá, perché Bruxelles si é nascosta nella gestione del caso catalano (lo avrebbe fatto se invece della Spagna fosse stata l'Ungheria di Orban?) e ha tentato di cavarsela con una dichiarazione cerchiobottista: condanniamo le violenze, ma il referendum é anticostituzionale. Ora Bruxelles potrebbe essere chiamata da Barcellona e Madrid per dirimere la controversia. Un'occasione per salvare l'Unione e anche la faccia.