Un governo forte si merita un'opposizione fiera e organizzata

Prima della formazione del nuovo governo, quesitone di giorni, il primo #dislike di questa nuova legislatura, non può, quindi, non andare alle opposizioni

di Gabriele Di Marzo
Enrico Letta
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Un governo forte merita un'opposizione fiera e organizzata

Se io fossi al governo, pregherei di avere una forte opposizione. Unita e compatta. Ma anche attiva, combattiva e propositiva. Una di quelle che non molla, che semina il dubbio come possibile soluzione e non solo come insinuazione retorica. Perché la forza e l’essenza dei sistemi democratici è l’alternanza. Parole a parte, un governo è forte quando ha di fronte una opposizione non debole. È una regola, non scritta, ma quasi infallibile.

Non è questo il caso, avrebbe detto il mio prof di Fisica, di fronte all’ennesima ed inappellabile dimostrazione. La mutazione della geometria politica, generatasi  con l’appuntamento elettorale dello scorso 25 Settembre, dimostra che  (repetita iuvant) non è questo il caso. Perché se il primo pensiero di Renzi, in queste ore, è stato quello di protestare contro il campo progressista, come piace dirla a sinistra, per la mancata assegnazione della vicepresidenza delle camere al Terzo Polo, allora non ci siamo. O, meglio, non ci sono. Neanche lontanamente. 
 
Alcuni errori vengono dalla storia, altri dalle vicine campagne elettorali. Il collante unico della demonizzazione dell’avversario, presto o tardi, si scioglie come neve al sole. Ed il sole, stavolta, è stato il voto. Il ritorno del fascismo, il pericolo anti europeo, la rievocazione, addirittura, della marcia su Roma. Ricordi, drammatica storia, e giusta memoria. Ma sicuramente alcun pericolo di ritorno. È stato questo il limite di una campagna elettorale che sembrava già scritta

E che ha determinato una maggioranza chiara di centrodestra, seppur con tutte le dinamiche, bizzarre, che stanno emergendo in questi giorni. All’orizzonte un campo chiaro, almeno agli occhi degli elettori. Con una forza trainante e una possibile leader e probabile Presidente del Consiglio in pectore ben identificabile: Giorgia Meloni. 

Prima della formazione del nuovo governo, quesitone di giorni, il primo #dislike di questa nuova legislatura, non può, quindi, non andare alle opposizioni. Ma è solo un incentivo, credetemi. Potete fare molto di più. E sicuramente potete farlo anche meglio. I primi a ringraziarvi saranno Giorgia Meloni e il suo governo di Centrodestra. A dirvi grazie sarà la prima Presidente del Consiglio donna della storia Repubblicana. Di centro - destra, o, come piace ad alcuni, anche essi minoranza, destra - centro. Chi l’avrebbe mai detto, cara opposizione ‘’progressista’’. Vi dirà grazie perché lei di opposizione, evidentemente, se ne intende. Opposizione che è una grande scuola di formazione per essere maggioranza. Si chiama alternanza democratica. Si impara in fretta, basta non essere malati di governismo. Semplice, ma non certo banale

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