Antigone e l’Italia che non accoglie 104 minori non accompagnati
Per la premier Giorgia Meloni “la difesa dei confini è priorita’”
Il mito greco insegna che legge morale è diversa da quella della città
Sulla nave Humanity 1 battente bandiera tedesca, ci sono 104 minori non accompagnati, molti dei quali hanno bisogno di cure. Il Governo di Berlino ha chiesto a quello italiano di prestare soccorso ai ragazzini. Roma per ora non concede un porto sicuro alla nave in mare da giorni nel Mediterraneo. Per troppo tempo l’Italia è stata ingiustamente lasciata sola dall’Europa nell’accoglimento dei migranti e la premier Giorgia Meloni dice che “la priorità è la difesa dei confini”.
Tuttavia, non insegna il mito di Antigone, ossia che la legge morale è diversa da quella della città? Eppure, una delle ragioni della diversità italiana sono gli studi classici, espressione della Grecia antica, un periodo miracoloso, forse il più incantevole della storia dell’umanità, che ha segnato l' antica Roma (Graecia capta ferum victorem cepit, “La Grecia, conquistata, conquistò il selvaggio vincitore”, scrive il poeta romano Orazio nel primo secolo dopo Cristo) e quindi via via la nostra civiltà occidentale.
La tragedia “Antigone” di Sofocle, messa in scena per la prima volta ad Atene nel 442 prima della nascita di Cristo, racconta la vicenda di Antigone, che dà sepoltura al cadavere del fratello Polinice, contro la volontà del nuovo re di Tebe, lo zio Creonte, che l'aveva vietata perché Polinice è morto assediando la città di Tebe, comportandosi come un nemico. Antigone, scoperta dal re, viene condannata a vivere il resto dei suoi giorni imprigionata in una grotta. Quando Creonte decide di liberarla, è troppo tardi, Antigone si è suicidata impiccandosi. Ciò determina prima il suicidio del figlio di Creonte, Emone, promesso sposo di Antigone, e poi della moglie Euridice. Il re rimane solo maledicendo la propria intransigenza.
L’Italia non accoglie 104 ragazzini non accompagnati in nome della legge? Una brutta storia, un altro tassello al mosaico di disumanità che sta sempre più rappresentando la nostra epoca (Vladimir Putin docet).