Caso Zambon: niente processo per Ranieri Guerra. Immunità diplomatica dall'Oms

L'ex direttore dell'Oms fece pressioni sul funzionario per fargli cambiare il testo del report: il piano pandemico dell'Italia era fermo al 2006

Coronavirus

Zambon, oltre al danno la beffa. Maxi richiesta di risarcimento danni

Mentre in Italia il numero di contagi da Coronavirus torna a salire e l'indice Rt aumenta, torna d'attualità una vicenda relativa all'inizio della pandemia, il famoso caso Francesco Zambon. Il 13 marzo 2020 - si legge sulla Verità - il funzionario della sede veneziana dell'Oms, aveva curato un documento, definendo la risposta dell'Italia alla diffusione del virus come: "improvvisata, caotica e creativa", in particolare negli ospedali, evidenziando come il piano pandemico nazionale non fosse mai stato aggiornato dal 2006 in poi. Il documento fece infuriare i vertici dell'Oms e dopo 20 ore venne ritirato.

Il 31 marzo 2020 - prosegue La Verità - Zambon si dimise e decise di denunciare il caso, sostenendo che il direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra, avesse esercitato pressioni affinché il report fosse rimosso e mai più pubblicato. La vicenda arriva in Procura a Venezia e viene aperto un fascicolo a carico di Guerra, ma il gip ha deciso per l'archiviazione del caso, non perché Zambon avesse torto, ma solo perchè Guerra gode dell'immunità di diplomatico e quindi non risulta essere imputabile. Ora beffa nella beffa, Guerra chiede a Zambon un maxi risarcimento per danni di 2,5 mln di euro.

 

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