Covid, Arcuri verso il processo, il pm: "800 milioni di mascherine irregolari"

L'ex commissario nei guai, accuse pesanti: "Dispositivi pericolosi e provvigioni abnormi". Coinvolte anche altre undici persone e quattro società

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Covid, Arcuri e altri 11 verso il processo: cosa rischia l'ex commissario

L'emergenza Covid in Italia è finita, ma per l'ex commissario straordinario Domenico Arcuri i problemi continuano, perché le accuse a suo carico si fanno sempre più pesanti e per l'ex ad di Invitalia adesso c'è il rischio concreto di andare a processo. La procura - si legge sul Messaggero - ha chiesto il rinvio a giudizio per Arcuri, quattro società e altre undici persone, tra le quali Antonio Fabbrocini, responsabile unico del procedimento, che, oltre a rispondere di abuso d'ufficio, come l'ex commissario, dovrà difendersi anche dall'accusa di frode in pubbliche forniture e falso in atto pubblico, per avere indotto "il Cts ad attestare falsamente la conformità dei presidi sanitari importati alle norme".

Le accuse sono pesanti. Ottocento milioni di mascherine irregolari e pericolose per la salute, utilizzate - prosegue il Messaggero - dai medici in piena emergenza Covid. Dispositivi di protezione pagati dalla struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri con cospicui anticipi, prima delle verifiche di conformità previste dalla legge. Una fornitura pagata un miliardo e 251 milioni di euro con i fondi speciali della presidenza del Consiglio, preceduta da una trattativa nella quale i mediatori italiani, che hanno incassato provvigioni a sei zeri dalle società di Hong Kong, non sono stati menzionati, anche se la legge prevedeva una rendicontazione. Per queste scelte, che hanno determinato una posizione di "vantaggio patrimoniale" ai fornitori con provvigioni abnormi, si va verso il processo.

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