Esteri

Ucraina, bene la pace di Santoro ma non confondere il lupo con l'agnello

Di Massimo Falcioni

La sana iniziativa rischia di diventare la solita minestra riscaldata che fa di tutta un’erba un fascio o peggio

Guerra Ucraina e le proposte pacifiste: il commento 

Vista dal lato buono, la marcia “Staffetta per la Pace” del prossimo 7 maggio promossa dai pacifist icon in testa Michele Santoro e il solito contorno di Cgil, Comunità di Sant’Egidio, Arci, Acli e Sardine, è positiva. Messaggi condivisibili, come mostrare “solidarietà al popolo ucraino” e “mettere fine al massacro, cessare il fuoco e dare inizio a una trattativa”.

Tuttavia rischia di diventare la solita minestra riscaldata che fa di tutta un’erba un fascio o peggio perché c’è sempre, puntuale, un “ma”. E così: “Putin è il responsabile dell’invasione ma la Nato, con in testa il presidente degli Stati Uniti Biden, non sta operando soltanto per aiutare gli aggrediti a difendersi, contribuisce all’escalation e trasforma un conflitto locale in una guerra mondiale strisciante”. Santoro dixit. E’ la riproposizione del refrain stantio di chi si erge a giudice fingendo di essere super partes.