"Il vaccino proteggeva dal contagio fino alla Delta", le fake news di Burioni

Su Rai 3, il professore sostiene che i vaccini abbassano le possibilità di infettare gli altri fino alla variante Delta. Ma le smentite sul caso non sono poche

Di Giuseppe Vatinno
Coronavirus

Burioni da Fazio a "Che tempo che fa". Il professore tra fake news e dichiarazioni scientificamente errate

Roberto Burioni ha annunciato in diretta da “Che tempo che fa” di Fabio Fazio di essere positivo a Covid-19, nonostante la quarta dose fatta appena una settimana fa e quindi, come noto, non entrata ancora nella sua funzione protettiva che si esplica dopo almeno in media 12 giorni”.

“Il vaccino”, continua, “fa sì che io possa essere qui e non in ospedale, con febbre, tosse, mal di testa e una voce alla Barry White: tutto sommato è una malattia che non è particolarmente grave. Questo grazie al vaccino. Io ho fatto la settimana scorsa la quarta dose, penso che questo sia stato importante per far sì che la malattia non sia grave”.

“Il vaccino non ha più una grande efficacia nella protezione contro l’infezione, mentre fino alla Delta aveva un’alta efficacia, ora non è più cosi e io ne sono l’esempio. Sicuramente però continua a limitare le conseguenze della malattia”. Insomma: se con Delta ci vaccinavamo “anche per proteggere gli altri”, adesso lo facciamo soprattutto “per il proprio bene”.

Poi su Twitter ha proseguito: "Il virus era 2 anni e mezzo che mi aspettava. Il vaccino, anche con queste varianti, è molto efficace nell'evitare le conseguenze gravi. Mentre fino alla variante Delta ci vaccinavamo ANCHE per proteggere gli altri, da Omicron in poi il vaccino protegge soprattutto chi se lo fa. Insomma, è come mettersi il casco, ed è meglio metterselo per il proprio bene. Ringrazio i tanti che mi hanno augurato una veloce guarigione, e devo dare due dispiaceri a chi gode per questo mio malanno: 1) sto bene, costituendo la dimostrazione vivente che i vaccini funzionano, anche se loro non riescono a capirlo. 2) per questo non c'è vaccino”.

Subito dopo è scoppiato il solito caos in Rete anche perché il Professore ha fatto affermazioni sbagliate dal punto di vista scientifico. Giusta la considerazione che la quarta dose lo ha protetto dalla “malattia grave”. Poi però fa una affermazione confusa e cioè che il vaccino non ha più una grande efficacia nella protezione contro l’infezione che aveva –a suo dire- finno alla Delta. In realtà qui c’è un grosso equivoco.

I vaccini anti-Covid non hanno MAI protetto dall’infezione ma unicamente dalla gravità dei sintomi. Già subito dopo la prima dose si era visto che non proteggevano dal contagio e non avrebbero certo potuto farlo per definizione logica dello stesso contagio. Cioè il contagio avviene sempre, se no il virus non potrebbe penetrare nell’organismo.

Se il vaccino è super, come quello per alcune patologie, non si sviluppano, in caso di contagio, proprio sintomi ma non è certo il caso del Covid. Quello che si sperava è che proteggessero gli altri dal contagio ed infatti Draghi l’aveva venduta così.

Invece non era vero niente. Si è subito visto che i vaccinati contagiavano esattamente come i non vaccinati e questo lo ha detto per primo il virologo ufficiale della casa Bianca, Anthony Fauci lanciando nella disperazione i virologi nostrani. Invece Burioni finge che la protezione verso il contagio degli altri ci sia stata fino alla variante Delta ma questo non è appunto affatto vero.

Il punto è importante e discriminante. Vediamo perché. Il Green Pass obbligatorio per il lavoro (e tuttora si basa ancora per il personale sanitario) si basava proprio sul fatto che i vaccinati non contagiassero gli altri invece questo come visto è falso. A questo punto il Green Pass non avrebbe avuto più alcun senso invece il ministro della sanità Roberto Speranza ne ha fatto il fulcro della sua politica pandemica. Il fatto è che molti lavoratori no vax per scelta o per necessità sono stati tenuti a casa senza stipendio perché non vaccinati, mentre i vaccinati avrebbero continuato a contagiare esattamente come loro.

Una evidente ingiustizia che sta dando la stura ad un sacco di cause legali. Burioni invece dice che il vaccino proteggeva contro il contagio fino alla Delta, una evidente fake news che lascia molto perplessi a meno che non si voglia invece proteggere una determinata parte politica.

Infatti la prima a fare questo ragionamento sull’inutilità del Green Pass alla luce dei dati fu proprio Giorgia Meloni ma nessuno l’ascoltò. Quindi non è vero come dice Burioni che fino alla Delta il vaccino serviva a proteggere anche egli altri: il vaccino è sempre servito solo a proteggere sé stessi. Giusto, invece, quando il professore dice che senza vaccini sarebbe stato probabilmente in un ospedale.

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