"160 mila euro mai versati". Veggente di Trevignano, spunta una nuova grana
Secondo quanto ricostruito dai giudici la donna avrebbe stipulato, per la società Majolica italiana, un contratto di affitto per un canone annuo di 108mila euro
Veggente di Trevignano, spunta una nuova grana
Spunta una grana inedita della veggente di Trevignano. Maria Giuseppa Scarpulla, questo il vero nome di Gisella Cardia, presunta veggente della Madonna di Trevignano Romano, nella periferia romana, avrebbe taciuto un procedimento giudiziario in cui è stata protagonista. A rivelarlo, come scrive Virgilio Notizie è stato Paolo Capresi, inviato della trasmissione “Mattino Cinque News”.
“Il 24 ottobre del 2022 il tribunale di Civitavecchia chiede il non luogo a procedere per un altro procedimento penale: il 1773 del 2017. Maria Giuseppa Scarpulla – prosegue Paolo Capresi – era stata indagata per aver per aver preso 168.603 euro di ritenute d’acconto e non averle mai versate. Ma la giustizia è arrivata in ritardo e il reato è stato dichiarato prescritto”.
Secondo quanto ricostruito dai giudici la donna avrebbe stipulato, per la società Majolica italiana, un contratto di affitto per un canone annuo di 108mila euro. Canone che i giudici hanno considerato “incongruo” e che avrebbe portato al fallimento della società.
Nel periodo successivo a tali eventi la donna ha cambiato nome, da Maria Giuseppa Scarpulla a Gisella Cardia, e insieme al marito si è trasferita a Trevignano Romano, piccolo comune della provincia di Roma.