Caivano, una delle vittime: "Ero troppo piccola". La madre: "Lo hai voluto tu"

I verbali choc svelano dettagli inediti e sempre più cupi sugli stupri di Caivano, avvenuti per mesi ai danni di due cuginette

Di Redazione Cronache
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Stupri di Caivano, i verbali choc. Una delle cuginette: "Ero troppo piccola". La madre l'accusa: "Sono delusa. L'hai voluto tu"

Emergono nuovi dettagli sugli stupri di Caivano dopo l’arresto da parte dei carabinieri del branco di ragazzi che hanno ripetutamente abusato delle due cuginette di 10 e 12 anni. Pare che la madre della vittima più grande, una volta scoperte le violenze subite dalla figlia, abbia reagito rimproverandola, “dicendosi assai delusa da lei e sostenendo che, in qualche modo, l’avesse voluto lei”.

Secondo la testimonianza delle bimbe, entrambe sarebbero inizialmente finite vittime dei fidanzatini, che le hanno corteggiate via Instagram e, dopo aver abusato di loro, le hanno “cedute” ai loro amici. Le cuginette hanno subìto pressioni e ricatti di ogni genere per piegarsi alle violenze: le hanno minacciate di non ridare loro i cellulari, di diffondere i video degli stupri e di raccontare tutto ai loro genitori. Oppure hanno agitato davanti ai loro volti un bastone, promettendo ritorsioni fisiche nel caso in cui non si fossero arrese agli stupri. “Girano tutti con i tirapugni, picchiano gli altri ragazzi”, raccontano le vittime.

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Come riporta Repubblica, i carnefici sono dei violenti che amano fare del male e che vivono nell’illegalità anche al di fuori di questo specifico avvenimento. Uno dei ragazzi, infatti, si univa alle violenze dopo aver finito il turno da spacciatore ed era spesso accompagnato dal suo collega, un bambino di soli 9 anni che faceva da palo. Un altro particolare emerso dalla testimonianza delle piccole vittime e ripetuto più volte è il fatto che gli stupratori “ridevano”. Nelle registrazioni delle violenze gli investigatori hanno sentito le battute e le sghignazzate dei ragazzi intenti a filmare. “Deridevano le bambine”, ha sottolineato il gip Fabrizio Forte.

Caivano, al via la bonifica dei territori degli stupri

Per quanto riguarda i luoghi in cui si sono consumate le violenze, i carabinieri hanno identificato la casupola dell’isola ecologica di Caivano e lo spogliatoio di un campo da calcio, entrambe zone abbandonate. Pare, inoltre, che i alcuni membri della banda abbiano tentato di abusare delle cuginette anche nel retro di un grande centro commerciale, senza riuscirci. Ogni volta, i ragazzi si dividevano i compiti: alcuni partecipavano direttamente allo stupro, altri riprendevano e altri ancora facevano la guardia, in attesa del loro turno.

Proprio oggi sono iniziate, anche con l'ausilio di mezzi, le operazioni di bonifica del centro sportivo Delphinia. L'intervento, finanziato con 10 milioni di euro e annunciato dal premier Giorgia Meloni al termine di un Comitato per l'ordine e la sicurezza tenuto proprio a Caivano, viene effettuato da specialisti del Genio dell'Esercito. In questa prima fase sarà rimosso il materiale biologicopotenzialmente infetto, come le siringhe. Il centro, infatti, da anni è luogo di ritrovo di tossicodipendenti. Poi verranno rimossi rifiuti di ogni genere, i ricoveri di fortuna, il materiale inerte e sistemate le aree a verde oggi ridotte a tappeto di erbacce. Questo primo intervento dovrebbe durare circa un mese. Poi l'abbattimento e la ricostruzione delle strutture sportive, con la nascita anche del centro polifunzionale, finanziato da risorse del MiC, circa 2 milioni di euro, per dotare Caivano e il Parco verde di biblioteca e di un luogo per fare cultura. 

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