“Dio ci ama come siamo. Vai avanti”. Il Papa "benedice" giovane transessuale

Il Santo Padre risponde a Giona, un ragazzo lombardo transessuale, durante la nuova puntata del "Popecast" di Vatican news in occasione della Gmg di Lisbona

Di Redazione Cronache
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Popecast, Il Papa rassicura il giovane trans omosessuale e disabile: “Il Signore non ha schifo di nessuno di noi”

Papa Francesco dà - ancora una volta – prova delle sue idee progressiste orientate alla comprensione e all’amore per il prossimo, senza alcuna distinzione. Nel corso della registrazione della seconda puntata del podcast di Vatican news (“Popecast”)  - in cui il Santo Padre dialoga con i giovani in vista della Giornata mondiale della gioventù a Lisbona – Bergoglio ha dialogato con un giovane ragazzo transessuale.

“Santità mi chiamo Giona, ho 22 anni sono un ragazzo trans omosessuale e disabile, mi sentivo strattonato tra fede e identità trangender, trans e credente, una volta al bivio ho scelto l'amore” così il giovane, di origini lombarde, si è presentato a Bergoglio che gli ha risposto: "Dio ci ama come siamo, ci accarezza sempre. Dio è padre, madre, fratello, tutto per noi. E capire questo è difficile, ma Lui ci ama come siamo. Non arrenderti… Avanti…".

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Giona infatti si è confidato a cuore aperto con il pontefice sul grande dissidio provato tra l’osservanza dei precetti della sua fede e la sua identità di genere, dilaniato dall’incapacità di conciliare queste due dimensioni ed è allora che il Papa ha voluto rassicurare il giovane: "Il Signore sempre cammina con noi, sempre. Il Signore non ha schifo di nessuno di noi. Anche nel caso in cui noi fossimo peccatori, lui si avvicina per aiutarci. Il Signore non ha schifo delle nostre realtà, ci ama come siamo. E questo è l'amore pazzo di Dio".

Non è  la prima volta che Papa Francesco si espone su questi temi. Come riporta Il Giornale infatti, lo aveva fatto anche nel documentario su di lui realizzato da Disney+ nel quale aveva parlato con una persona che si è definita "non binaria", Clelia.

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Anche in quel caso, Bergoglio aveva detto che "ogni persona è figlia di Dio, ogni persona. Dio non rifiuta nessuno, Dio è padre. E io non ho diritto a cacciare nessuno dalla Chiesa". Poi il rimprovero a chi nella Chiesa a suo parere non si comporta così: "Il mio dovere è di accogliere sempre. La Chiesa non può chiudere la porta a nessuno. A nessuno". 

 

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