Ginnastica Ritmica choc: le 'Farfalle' finiscono sul tavolo del governo

Dopo le interviste delle ex atlete della ginnastica ritmica e delle pressioni subite in Nazionale, arriva il confronto tra Andrea Abodi, Malagò e Tecchi

di Barbara Crimaudo
Cronache

La Ginnastica Ritmica è sotto choc, dopo le denunce di violenze psicologiche subite da due atlete. Il caso delle ex "Farfalle" finisce sul tavolo del Governo. La vicenda e lo sviluppo

Le denunce presentate nei giorni scorsi da alcune atlete della Ginnastica Ritmica, sono l'ogetto di discussione dell'incontro che si è svolto questa mattina, 2 novembre, tra il Ministro dello sport e dei giovani, Andrea Abodi, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Federginnastica, Gherardo Tecchi. Il caso è finito sul tavolo del sostituto procuratore di Brescia Alessio Bernardi, dopo l'esposto presentato da due ex 'Farfalle della Ritmica', non compaiono nomi di allenatori o dirigenti responsabili dei racconti.

Le dichiarazioni del Ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi sulla vicenda delle molestie verbali alle ginnaste 

Andrea Abodi, Ministro dello Sport e dei Giovani, poco dopo l'incontro ha detto: "La dimensione del fenomeno sportivo è importante, ma deve essere chiaro che basta un caso per avere la stessa attenzione di centomila. Le medaglie sono un fattore di orgoglio nazionale, ma non ci sarà mai una medaglia che coprirà comportamenti non adeguati. Siamo praticanti di valori, non predicatori". 

"C'è un tribunale ordinario a Brescia e uno federale prontamente sollecitati. C'è una segnalazione e c'è un calendario certo. Quello che emerge andrà valutato, di sicuro il confine tra il rigore e lo sconfinamento è una linea sottile. L'allenamento della ginnastica presuppone una preparazione fisica di un certo tipo. Ma le cose bisogna dirle agli atleti nel modo giusto, altrimenti si va oltre", ha concluso Abodi.

Il commento di Giovanni Malagò, presidente del Coni, sulle recenti denunce di abusi e violenze verbali delle ginnaste

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò al termine della riunione con il Ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi e il n. 1 di Federginnastica Gherardo Tecchi, ha commentato: "Parliamo di un movimento con diverse centinaia di migliaia di tesserati, con la ritmica che rappresenta il fiore all'occhiello del sistema sportivo italiano. É giusto fare chiarezza e verificare tutto, la salvaguardia degli atleti è al primo posto. Ma il movimento è sano, serio e rispettoso delle regole".

Le prime dichiarazioni di Gherardo Tecchi, presidente della Federginnastica, dopo l'incontro

Gherardo Tecchi, presidente della Federginnastica, ha commentato le recenti denunce delle ginnaste, durante una conferenza stampa con il ministro Abodi e il presidente del Coni Malagò: "Credo in quello che hanno detto le ragazze, voglio che queste cose siano sistemate e che l'ambiente sia più lindo e trasparente possibile. Non possiamo permetterci certe cose, ne va della credibilità della federazione. Il nostro è uno sport giovanissimo la maggior parte dei tesserati è sotto i 18 anni. Dobbiamo avere un'attenzione particolare. Prima di tutto viene l'atleta e noi abbiamo il massimo rispetto degli atleti"

"Questa storia sarà valutata dagli organi competenti in modo attento e particolare. Noi abbiamo due strutture, la procura federale e il safeguarding officer. Noi come parte politica non c'entriamo nulla. So solo che hanno già convocato le ragazze per il prossimo giovedì. Devono sentire, valutare, capire cosa c'è e cosa non c'è", conclude Tecchi.

Il racconto choc delle atlete azzurre della ritmica, vittime di violenze verbali

La prima atleta della Ginnastica Ritmica a scoprire il vaso di Pandora è stata, la settimana passata, Nina Corradini. L'ex 'Farfalla' in un'intervista ha raccontato le umiliazioni subite per anni da chi le controllava ogni giorno il peso sulla bilancia. Subito dopo è arrivata un'altra testimonianza, quella di Anna Basta, che parlando della sua esperienza in nazionale, ha addirittura pensato al suicidio. 

Le loro testimonianze e denunce hanno portato la procura di Brescia ad aprire un'indagine. Ora, a dare ancora più voce ai racconti choc, che stanno facendo tremare il mondo e la Federazione della Ginnastica Ritmica c'è la confessione di un'altra atleta della disciplina: Giulia Galtarossa, insultata e umiliata davanti alle compagne: "Mi chiamavano maialiano".

L'ex ginnasta Giulia Galtarossa a Repubblica ha raccontato il suo calvario, è stata campionessa del mondo con la squadra azzurra a Mie nel 2009 e a Mosca nel 2010. Nella sua testimonianza ha raccontato cje oggi è disposta a restituire tutte le medaglie: "Per riavere in cambio la serenità. L'esperienza all’Accademia di Desio mi ha rovinato la vita".

Nella lunga confessione a fiume Giulia afferma: "Appena ho lasciato la ginnastica ho iniziato un percorso in un centro per i disturbi dell'alimentazione: mi hanno diagnosticato una sindrome da alimentazione incontrollata. Una malattia che ha condizionato la mia vita sociale, per tanto tempo non sono uscita di casa".

La ginnasta, nel 2012 aveva fatto presente alle allenatrici il suo malessere: "Ma tutte hanno minimizzato il problema". Non solo, Giulia Galtarossa aveva addirittura chiesto alle allenatrici di uscire dalla squadra, ma facendo leva sul suo senso di colpa le hanno fatto pesare il fatto di quanto la Federazione aveva investito su di lei: "Mi hanno fatto il lavaggio del cervello, per tanto tempo ho pensato fosse colpa mia e credevo davvero di essere grassa e brutta. L’unica mia colpa invece è essere rimasta in silenzio fino a oggi". 

"'Giulia, tu ti stai mangiando una pera?'. Non potevo. Uno o due etti cambiavano la giornata in palestra. Una volta mi hanno dato una dieta e alla fine c’era scritto un messaggio per me: 'Abbiamo un maialino in squadra'", continua Giulia Galtarossa.

Ora, nastri, cerchi e volteggi sono passati al ministero, che dopo essersi mosso a seguito del doppio j'accuse formulato da Nina Corradini e Anna Basta, dovrà fare luce sull'intera vicenda. Soprattutto, le ragazze che hanno avuto il coraggio di parlare stanno agitando la Federazione della Giannastica Ritmica e smuovendo gli animi di tante altre giovani atlete, come nel caso sopraccitato di Giulia Galtarossa

Proprio nelle ultime ore, è arrivata la confessione di una mamma di una ginnasta 13enne che su ChangeTheGame racconta: "Le umiliazioni e le mortificazioni, anche pubbliche" subite dalla figlia. In Procura a Brescia, invece, si sono recati i familiari di altre due ginnaste teenager, che hanno militato in società giovanili locali. Nel loro caso, nei due esposti, si parla genericamente di maltrattamenti psicologici, sempre senza nominare coach o dirigenti.
 

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