Grillo, verso rinvio a giudizio sul caso Moby per traffico influenze illecite

Indagato anche l'armatore Vincenzo Onorato, che avrebbe beneficiato di contatti diretti e risposte della parte politica

Di Redazione Cronache
Beppe Grillo e Vincenzo Onorato
Cronache

Caso Moby, Beppe Grillo verso il rinvio a giudizio per traffico di influenze illecite

La Procura di Milano ha notificato l'“avviso di conclusione delle indagini” preliminare al fondatore del M5s Beppe Grillo, contestando l’ipotesi di reato di “traffico di influenze illecite” in favore della Moby Lines. La compagnia marittima di proprietà dell’armatore Vincenzo Onorato, pure indagato, tra il 2018 e il 2019 sottoscrisse accordi economici con il blog beppegrillo.it e con la Casaleggio associati (dove Davide Casaleggio non si vede invece muovere addebiti).

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, proprio nel periodo in cui la società Beppe Grillo (di cui Grillo era socio unico e legale rappresentante) percepiva da Moby 120 mila euro annui come corrispettivo di un “accordo di partnership” per contenuti redazionali, Grillo avrebbe ricevuto da Onorato, e veicolato a parlamentari del M5s, le richieste di interventi a favore di Moby s.p.a., trasferendo quindi al privato Onorato le risposte della parte politica o i contatti diretti con il movimento.

La pm Cristiana Roveda con l’ex procuratore aggiunto Maurizio Romanelli ritengono illecita la mediazione operata da Grillo in quanto finalizzata a orientare l’azione pubblica dei pubblici ufficiali parlamentari M5s, in senso favorevole agli interessi del gruppo Moby. E ciò anche in considerazione dell’entità degli importi versati o promessi da Onorato, della genericità delle cause dei contratti e delle relazioni effettivamente esistenti e utilizzate da Grillo su richiesta di Onorato nell’interesse del gruppo Moby.

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