I supermercati olandesi con le casse lente, un successo inatteso
“La solitudine dovrebbe essere incorporata nella sorveglianza sanitaria”. Grande successo delle casse lente in Olanda. Un italiano confida ad Affari...
Alle persone piace fare la fila lenta. Il caso dei supermercati olandesi di Jumbo
Fare delle chiacchiere al supermercato non è un sacrilegio, siamo esseri umani. E innovare oggi coincide con rallentare non con accelerare e fare una vita frenetica. Anche se nella società contemporanea abbiamo sostituito le relazioni con le connessioni. Per questo motivo sono diventate un grande successo, disegnando una fetta di mercato, le cosiddette casse lente nate da alcuni anni in Olanda, grazie alla catena di supermarket Jumbo.
Angelo, un anziano emiliano confida ad Affaritaliani di essersi di recente recato proprio nei Paesi Bassi e di aver preso atto dell’iniziativa che in Italia manca: “Ho conosciuto persone della mia età, ho 70 anni, che non vedevano l’ora di andare al supermercato per socializzare. Perché ci si sente persone e non solo consumatori di oggetti, indaffarati a correre avanti e indietro. Non sapevo dell’esistenza di questa cosa ma andando a far visita a mia figlia, che studia qui, ne ho apprezzato la qualità e ne sono entusiasta. Dovrebbero farlo anche da noi".
I supermercati Jumbo hanno aperto 200 casse lente e sembra che l’iniziativa abbia riscosso anche un successo economico. Jumbo, ha più di 700 negozi nei Paesi Bassi e in Belgio, dal 2012 al 2022 la quota di mercato di Jumbo, nella vendita al dettaglio dei supermercati nei Paesi Bassi, è più che triplicata anche se l’iniziativa nasce solo nel 2021. E da un’indagine interna di Jumbo risulta che anche i commessi preferiscano lavorare alla cassa lenta invece che in quelle ordinarie.
Secondo Statistics Netherlands, 1,3 milioni di cittadini olandesi (a fronte di 17,5 milioni di abitanti) hanno più di 75 anni e un terzo ha riferito di sentirsi almeno moderatamente soli.
Lo stesso modello di casse lente sono state aperte nei Paesi Bassi dalla catena olandese Albert Hejin. Anche la catena di supermercati francesi Carrefour ha un’iniziativa simile chiamato “Blablabla Caisses” o “Blablabla checkouts”, così pure i canadesi di Sobeys. In Scozia, i supermercati Tesco hanno dedicato delle casse speciali per chi ha bisogno di tempo, anche i malati di patologie gravi. Sempre in Scozia il marchio Sainsbury' ha aperto casse a scorrimento lento.
Sembra un opzione come un’altra ma non è così. Secondo un recente studio del British Medical Journal, “la solitudine dovrebbe essere incorporata nella sorveglianza sanitaria”. In Gran Bretagna la solitudine è un problema per il sistema sanitario nazionale. Secondo il servizio sanitario britannico chi ne soffre ha il 14 % di possibilità in più di pensare al suicidio rispetto agli altri. In Europa, sempre secondo il BMJ, il femomeno è in forte crescita e soprattutto gli abitanti dell’Est Europa ne soffrono maggiormente.
Ma in Olanda c’è tutto un sistema sociale che la combatte a favore della socialità.
Nei Paesi Bassi gli studenti universitari che decidono di diventare coinquilini di anziani possono non pagare l’affitto o avere significative agevolazioni sullo stesso (una proposta lanciata anche dal sottoscritto una passata vita fa, quando ho svolto il ruolo di assessore alle politiche abitative pubbliche del Comune di Bologna).
Dal punto di vista psicologico e sociale la scelta dei supermercati Jumbo dovrebbe aprire un’importante riflessione sul valore della socialità come fenomeno. Certo, la fretta è determinata dai costi: avere un commesso che chiacchia tutto il giorno invece di lavorare potrebbe risultare alla lunga antieconomico per chi è proprietario di un supermarket ma far riflettere sul fenomeno i responsabili del sistema sanitario nostrano non sarebbe negativo. Il mercato come luogo di scambio non è mai stato solo consumo fine a se stesso ma mondi che si incontrano che con l’avanzata della società dei consumi sono diventati sempre più rarefatti nella loro ricchezza e differenza.