Israele, la madre di Parini: "Lo pregavo di non partire". Razzi dalla Siria

Rientrato il gruppo di italiani in vacanza a Tel Aviv. Crosetto: "Italia perno del dialogo in Israele"

Alessandro Parini Tel Aviv
Cronache

La madre di Alessandro Parini: "Non volevo partisse". Crosetto: "Meloni perno del dialogo in Medio Oriente"

Il gruppo di italiani coinvolto nell'attentato di Tel Aviv in cui è stato ucciso il 35enne Alessandro Parini, a quanto apprende l'AGI, è rientrato in Italia. In Israele è rimasto uno dei due feriti. Intanto, il Corriere della Sera racconta che "la madre non voleva che Alessandro partisse per Israele. Aveva paura che ci sarebbe stato un attentato. Un presentimento che ha accompagnato tutto il loro tragitto fino all’aeroporto di Fiumicino, nella mattinata di venerdì scorso. Nessuno, non solo loro due, poteva immaginare che sarebbe stato l’ultimo momento passato insieme. «L’ho accompagnato io», conferma proprio Nicoletta Ciocca, al Corriere.

Sul fronte politico, La Stampa ha intervistato Guido Crosetto, secondo cui "Giorgia Meloni, con la sua leadership, può e deve essere un perno per il dialogo in Israele, così come in Libano e in Egitto. L’Italia può contribuire alla stabilizzazione di quell’area, perché gode di “rispetto e attenzione”, come mi ha assicurato il governo libanese. E lo stesso ho percepito in Arabia Saudita, negli Emirati Arabi, in Egitto. Meloni ha la possibilità di accollarsi questa sfida che è fondamentale, anche in chiave europea".

Israele risponde con artiglieria a missili dalla Siria

Israele ha risposto con attacchi di artiglieria sulla Siria ai razzi lanciati sulle alture del Golan. L'attacco di Israele e gli attacchi missilistici dalla Siria – che nessuno ha rivendicato – sono l'ultimo episodio dell'escalation di violenza nella regione. "In risposta ai razzi lanciati oggi dalla Siria su Israele, l'artiglieria dell'IDF sta attualmente colpendo il territorio siriano", ha twittato l'esercito. Sei i razzi lanciati. Almeno uno è stato intercettato dal sistema di difesa aerea israeliano. L'ondata di violenza e disordini arriva mentre il mese di digiuno musulmano del Ramadan, la Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana coincidono.

Mercoledì scorso, la polizia israeliana ha fatto irruzione nella sala di preghiera della moschea di Al-Aqsa, il terzo luogo sacro dell'Islam, in un'incursione volta a cacciare "agitatori mascherati di giovani violatori della legge" che, secondo loro, si erano barricati all'interno. Il giorno successivo, più di 30 razzi sono stati lanciati dal suolo libanese verso Israele, cosa che l'esercito israeliano ha attribuito a gruppi palestinesi, affermando che molto probabilmente si trattava di Hamas, che governa la Striscia di Gaza. Israele ha poi bombardato Gaza e il sud del Libano, prendendo di mira "infrastrutture del terrore" che ha detto appartenere ad Hamas.

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