Migranti, esplode il numero di sbarchi: 90mila nei primi 11 mesi del 2022

Il governo italiano impose delle restrizioni agli sbarchi nel 2015 ma i paletti sono saltati di nuovo

di Antonio Amorosi
Cronache

Migranti, dopo una riduzione degli sbarchi riesplode l’immigrazione verso l’Italia. Lo dicono i dati

L’Italia resta ancora una delle rotte preferite dai mercanti di esseri umani. C’è poco da fare: tappato un buco se ne apre un altro. Il Belpaese continua ad accogliere chi porta sui nostri territori i disperati che arrivano da ogni tipo di rotta, gli accordi europei diventano carta straccia. E questo fa il gioco dei media mainstream che mirano a destabilizzare il governo italiano su ogni tipo di fronte, c’è poco da fare. Anche se il problema esiste eccome.

Lo spiegano in numeri del ministero dell'Interno: cambiato il sistema si è riadattato lo sbarco. I numeri sono di nuovo in crescita. Nel 2020 erano sbarcate 34.154 persone, nel 2021 67.477, nel 2022 siamo tornati a numeri importanti, 90.297 all'11 novembre.

Il governo italiano impose delle restrizioni dal 2015, prendendo provvedimenti dopo gli anni delle cosiddette “primavere arabe” che avevano creato grandi speranze in Africa ma anche grandi instabilità. Il ritorno ai governi di regimi non democratici, a fine "primavere", ha riaperto in modo imponente il “mercato” degli esseri umani.

Nel 2015 in Italia erano arrivati via mare 153.842 migranti. Nel 2016 abbiamo avuto 181.436 sbarchi, molti dei quali dalla Nigeria. Nel 2017 la cifra scende a 119.369. Infatti nel 2017 viene approvato il decreto Minniti, che prevede regole più severe in tema migratorio. Tra queste la creazione di 20 centri per l’espulsione di stranieri non in regola e vengono limitate le partenze dalla Libia con un accordo tra il governo italiano e una parte dei gruppi che governavano la Libia in quel momento. Gli effetti si vedono subito. Nei due anni successivi gli sbarchi diminuiscono sensibilmente. Nel 2018 sono 23.370, nel 2019 11.471, molti dei quali di nazionalità tunisina. Siamo lontani dal Covid.

L’oscillazione dei numeri, i picchi più alti degli sbarchi si raggiungono nei mesi da maggio a ottobre (costantemente), indica che è ora di un nuovo cambio di strategia per limitare l’azione dei trafficanti. Dall’insediamento del governo Meloni sarebbero sbarcati in Italia circa 9000 nuovi migranti.

Dopo lo scontro tra Francia e Italia sul caso Ocean Viking il problema persiste con un’assenza sullo scenario dell’Unione Europea. E’oramai noto che Bruxelles stia preparando un intervento di emergenza per ridurre le tensioni tra Paesi membri, contrapposti nelle strategie e nelle problematiche. La Commissione avrebbe chiesto una riunione straordinaria dei ministri dell'Interno per discutere il da farsi. Ma non sembrano mediabili le posizioni dell’Italia che con Cipro, Malta e Grecia sembra porre un nodo non di poco conto sul piatto.

Il premier Giorgia Meloni ha ricordato di recente che il “meccanismo di solidarietà europea”, indicava un ricollocamento in Europa dei migranti sbarcati in Italia, ma è rimasto solo sulla carta. Su 10.000 migranti sbarcati, il governo francese ne avrebbe dovuto accogliere 3.500, altri 3.500 dovevano andare in Germania e i restanti da dividere tra gli altri 15 Paesi membri. Ma nulla di questo è accaduto. L'immigrazione dall’Africa continua a pesare essenzialmente sull'Italia e gli altri Paesi esposti che vedono i numeri aumentare e gli interventi dimostrarsi ogni giorno più inutili a farmare il fenomeno.

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