Mottarone, lo schiocco di un'enorme frusta. Tadini: "Mi sento responsabile"
Riprodotto in tribunale l'audio della fune spezzata, quel rumore terribile e impossibile da dimenticare. Perocchio: "La mia vita è finita il 23 maggio 2021"
Strage Mottarone, l'incidente probatorio e quegli audio choc
Torna d'attualità la tremenda tragedia del Mottarone, avvenuta lo il 23 maggio 2021 e costata la vita a 14 persone. Una cabina della funivia che da Stresa portava in cima alla montagna si è staccata all'improvviso facendo precipitare nel vuoto tutti i passeggeri, unico a salvarsi il piccolo Eitan di appena 6 anni. Al tribunale di Verbania - si legge sul Corriere della Sera - è iniziato l'incidente probatorio, ci sono 12 persone e 2 società iscritte nel registro degli indagati per questa terribile vicenda. "Mi sento responsabile. Non dormo più la notte, è un incubo. Mi aiuta solo la preghiera per le persone scomparse», dice con la voce tremante Gabriele Tadini; «la mia vita è finita il 23 maggio», dice sconsolato Enrico Perocchio: il caposervizio e il direttore dell’esercizio della Funivia del Mottarone.
I periti incaricati dal gip - prosegue il Corriere - illustrano a pm, difensori e avvocati delle parti civili le analisi sulle cause dell’incidente che puntano contro le carenze nella manutenzione e nelle misure di sicurezza. Dopo la rottura della fune traente, dovuta ad usura e corrosione, la cabina precipitò perché i freni di emergenza erano stati disinseriti con i «forchettoni». Riprodotto tra la commozione il rumore della rottura registrato dalle telecamere. "Come lo schiocco di un’enorme frusta", lo ha definito un testimone.