Viaggi gratis e mazzette sulle concessioni demaniali. Tra gli indagati Mr. Msc

Secondo i pm, le concessioni demaniali venivano concesse illecitamente in cambio di abbonamenti e biglietti per viaggiare gratis tra le due costiere e le isole

Cronache

Inchiesta sulle concessioni demaniali a Napoli, tra gli indagati il patron di Msc

"Concessione deminali date illecitamente in cambio di abbonamenti e biglietti per viaggiare gratis tra le due costiere e le isole del Golfo di Napoli, a bordo di traghetti e aliscafi, ma anche in cambio di denaro che veniva consegnato a l l’interno di buste nascoste tra le cassette di limoni". Lo scrive oggi Il Fatto Quotidiano, in merito "a quanto emerge nell’ambito d e l l’inchiesta della Procura di Napoli, che conta 44 indagati".

Secondo quanto scrive il Fatto Quotidiano, tra gli indagati ci sarebbe anche Gianluigi Aponte, il patron di Msc. Viene riportata una telefonata del 31 marzo 2019 tra "l’ad della compagnia di navigazione del Golfo di Napoli Alilauro Gruson, Salvatore Di Leva detto Palli Palli perché nella sua Sorrento dicono che le spara grosse", scrive il Fatto e lo stesso Aponte. I due, secondo il Fatto sarebbero "indagati per corruzione, falso e traffico d’influenze.

Secondo il Fatto, "la conversazione verte su un tema: come ostacolare un terzo armatore sulle tratte da Sorrento a Capri". Sempre per il Fatto, "quando gli inquirenti chiedono a Di Leva perché pur essendo Aponte tecnicamente un concorrente, ne ha attuato la decisione di andare a Massa Lubrense, Palli Palli dà questa spiegazione: “Un socio Alilauro Gruson ha acquistato l’Hotel Due Golfi di Sant’A g at a e fu lui a chiedermi di mettere una linea Massa Lubrense-Capri”.

"Qui sarebbe entrato in gioco Aponte", conclude il Fatto Quotidiano, "aggiungendo poi un passaggio “sulle forti perplessità circa un effettivo e consapevole contributo di Aponte” alla rete corruttiva messa in piedi dal cartello di Di Leva". Tanto che, sottolinea il Fatto, per Aponte non sono state chieste misure cautelari.

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