'Ndrangheta, blitz a Reggio: 28 arresti: il boss dava ordini dal carcere

Il boss detenuto continuava a impartire ordini dal carcere attraverso l'utilizzo di telefoni cellulari

Di Redazione Cronache
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'Ndrangheta, blitz a Reggio Calabria: 28 arresti. Scoperto un boss che dava ordini dal carcere

E' di 28 arresti (23 dei quali in carcere e 5 agli arresti domiciliari) eseguiti e 11 società sequestrate il bilancio dell'operazione condotta stamani dalla Polizia di Stato a Reggio Calabria in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale su richiesta della locale Procura della Repubblica diretta dal procuratore capo Giovanni Bombardieri. I destinatari dei provvedimenti sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, estorsione, tentato omicidio, detenzione illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed altro. Contestualmente è stato eseguito il sequestro preventivo di 11 società riconducibili ad imprenditori indagati per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.

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Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Reggio Calabria sotto le direttive della Procura della Repubblica costituiscono il seguito (da qui il nome convenzionale Atto Quarto) delle operazioni Theorema - Roccaforte, Libro Nero e Malefix contro le cosche Libri, De Stefano e Tegano, che già avevano portato all'emissione di misure cautelari. Le ultime indagini, basate su intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, ma anche sulle dichiarazioni di un imprenditore vittima di estorsione, avrebbero consentito di accertare la perdurante operatività della cosca Libri non solo nella storica roccaforte costituita dal quartiere di Cannavò e zone limitrofe, ma anche la sua influenza nei quartieri di Condera, Reggio Campi, Modena, Ciccarello, San Giorgio, nelle frazioni di Gallina, Mosorrofa, Vinco e Pavigliana nonchè nella zona centro di Reggio Calabria, porzione di territorio quest'ultima all'interno della quale sarebbero in vigore accordi spartitori con le consorterie De Stefano e Tegano.

Il boss detenuto Edoardo Mangiola, capo del "locale" di Spirito Santo, tratto in arresto nel corso dell'operazione Malefix, continuava a impartire ordini dal carcere attraverso l'utilizzo di telefoni cellulari abilmente modificati e introdotti all'interno degli istituti di pena in cui era recluso. E' quanto emerge dalle indagini che hanno portato stamane all'arresto di 28 persone legate a vario titolo alla 'ndrangheta da parte della Polizia di Stato. L'inchiesta e' coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Con la fattiva collaborazione del figlio Beniamino, secondo quanto emerso, Mangiola continuava a dare disposizioni ad alcuni dei piu' fidati sodali fra cui Francesco Palmisano, Domenico Siclari, Caterina Belfiore e Ernesto Barbaro.

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