Italia indegna di onorare la memoria di Borsellino: si spacca il corteo

A Palermo si allarga la frattura tra le varie correnti dell'antimafia e neanche la commemorazione del collega le unisce. Pesa la riforma di Nordio

Di Redazione Cronache
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Morte Paolo Borsellino, il doppio corteo che umilia l'Italia

Il prossimo 19 luglio, giorno della commemorazione del giudice antimafia Paolo Borsellino, a Palermo non ci sarà un unico grande corte per ricordare il magistrato ucciso insieme a cinque membri della scorta, bensì due. Le varie correnti dell'antimafia - si legge su Repubblica - sono riuscite a dividersi anche in un'occasione così particolare. Dopo le polemiche sul 23 maggio, quando al corteo della Cgil e degli studenti non è stato permesso di raggiungere l’albero Falcone, i movimenti antimafia, insieme ad associazioni e sindacati, fanno fronte comune e annunciano un corteo (parallelo) che partirà proprio dal luogo simbolo di via Notarbartolo, dove si è consumato uno strappo senza precedenti tra le forze dell'ordine e i movimenti cittadini, fino al luogo della strage in cui 31 anni fa persero la vita Paolo Borsellino, Emanuela Loi, Walter Cosina, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.

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"Il 19 luglio non ci siano divisioni. Paolo Borsellino è di tutti, è uno dei padri costituenti della Seconda Repubblica nata sul sangue". L’avvocato Fabio Trizzino, il marito di Lucia Borsellino, - prosegue Repubblica - ha lo stesso tono accorato che ha utilizzato nelle aule di giustizia di Caltanissetta, quando ha parlato come legale di parte civile dei figli di Paolo Borsellino. "Dobbiamo continuare a cercare la verità — ribadisce — in modo libero, disinteressato". Anche la destra di governo tornerà sull’asfalto dilaniato dal tritolo nell'estate del 1992 per rendere omaggio al magistrato, in un momento in cui divampano le polemiche sull’annunciata riforma della giustizia pensata dal ministro Carlo Nordio. Chi non ci sarà, invece, è la premier Giorgia Meloni, impegnata all’estero. Ma a quel corteo saranno presenti diversi tra ministri e parlamentari. Presenti anche il governatore Schifani e il sindaco Lagalla, oltre a Musumeci e Abodi. Ma nelle stesse ore una galassia di sindacati e associazioni parteciperà ad un corteo parallelo. Una brutta immagine per l'Italia, neanche la lotta contro la mafia riesce ad unire.

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