Politica
Meloni e la tripletta giudiziaria. Che cosa c'è dietro il silenzio leghista
Giustizia, ordine tassativo dai vertici del Carroccio: non si parla
Santanchè lascerà il ministero del Turismo? Delmastro sarà costretto a dimettersi? Che cosa accadrà al presidente del Senato? "Affari di Fratelli d'Italia, decidano loro e decida la presidente del Consiglio", ragionano ai vertici della Lega
Ordine tassativo arrivato direttamente dal segretario e vicepremier Matteo Salvini: nessuno della Lega, dai ministri ai capigruppo fino ai semplici parlamentari, deve parlare della cosiddetta tripletta giudiziaria che ha colpito Fratelli d'Italia e indirettamente la premier Giorgia Meloni sui casi Santanchè, Delmastro e La Russa. Il silenzio è totale. Si parla d'altro con i giornalisti, se vogliono, ad esempio di autonomia differenziata e di delega fiscale. Ma di Giustizia no. Che cosa c'è dietro questo silenzio del Carroccio?
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Fonti qualificate spiegano che "non si vuole tornare all'epoca di Berlusconi" e alla "guerra tra politica e Magistratura, altrimenti si bloccano le riforme". Quindi l'unica risposta in questo momento è il silenzio. E il silenzio è d'oro. Soprattutto perché la gatta (anzi, le gatte) da pelare è tutte di Meloni. Santanchè lascerà il ministero del Turismo? Delmastro sarà costretto a dimettersi? Che cosa accadrà al presidente del Senato? "Affari di Fratelli d'Italia, decidano loro e decida la presidente del Consiglio", ragionano ai vertici della Lega.
Salvini e i suoi, in sostanza, non chiedono un passo indietro degli esponenti di FdI nella bufera ma nemmeno sono disposti a immolarsi per difenderli. E le riforme? "Certo che vanno avanti. Abbiamo fatto un referendum per la separazione delle carriere, ci mancherebbe altro", spiegano sempre dal Carroccio. Ma proprio per evitare che le riforme si trasformino in una battaglia come ai tempi del Cavaliere serve stemperare i toni, abbassare il livello dello scontro. E quindi silenzio. Un silenzio che non è solo d'oro, ma anche assordante. E notato ai vertici di Fratelli d'Italia.