Pesticidi nei tè e nelle tisane, allarme: ecco le marche peggiori da comprare

La differenza tra i due è: il tè è composto da piante che appartengono alla stessa famiglia, la tisana è un mix di ingredienti differenti, complesso e vario

Cronache

Pesticidi nei tè e nelle tisane, questa è la marca peggiore: ecco quale

Con l'arrivo dei primi freddi, tra le beveande più consumate ci sono i e le tisane. La principale differenza tra un tè e una tisana è: il tè è composto solo da piante che appartengono alla stessa famiglia, la tisana è un mix di ingredienti differenti, complesso e vario.

In particolare, la tisana si compone di tre diversi elementi: il rimedio base (remedium cardinale) che è l'elemento che fornisce il principio terapeutico attivo, il rimedio sinergico (adjuvants), che coadiuva l’assorbimento del rimedio base, e infine il complemento (constituens), che altro non fa che migliorare la tisana. In una preparazione, possono essere presenti al massimo sei diverse piante officinali, generalmente sminuzzate e immerse nell’acqua bollente, dove vengono lasciate in infusione per 5/10 minuti circa.

Da uno studio è emerso che fino a 16 diversi pesticidi possono inquinare tè e tisane, soprattutto dall'analisi sono emerse le tracce di insetti, plastica e peli di roditori. Questa ricerca è stata curata dalla rivista francese 60 millions de consommateurs e sono stati analizzati 48 prodotti a scaffale dei supermercati. 

In particolare il team del mensile dei consumatori francesi ha selezionato ancora una volta, dopo 5 anni da una precedente inchiesta sul tema, diverse marche di tè nero, tè verde alla menta e due tisane, una di verbena, l’altra detox. Oltre ai marchi francesi, sono stati presi in analisi anche quelle di: Auchan, Twinings, Lipton, Clipper, Lord Nelson di Lidl.

Pesticidi vietati in Europa: ecco quali sono presenti nelle tisane e nel tè

Lo studio dei pesticidi (770 molecole) ha rintracciato in 8 campioni di tè 3 neonecotinoidi, altri 3 insetticidi e un fungicida vietati in Europa. Quindi le peggiori bevande sono risultate essere i tè verdi alla menta, su 12 almeno 5 contengono residui oltre la soglia massima consentita. Quello peggiore, poi, è il tè verde Cotterley di Intermarché, che contiene residui di 4 pesticidi non autorizzati, due neonecotinoidi (acetamiprid e thiacloprid) e due altri insetticidi chlorfenapyr e bifenthrin).

Seguono il prodotto Britley di E. Leclerc (3 residui) e Twinings (2 residui). Attenzione, nei tè neri c'è un pesticida vietato in Europa, questo è stato individuato in 3 prodotti: Auchan, U e Twinings La tisana detox di Lipton è tra le tisane più 'pulite', probabilmente perché raccolta in ambiente naturale. Quelle selezionate provengono da Francia e Marocco.

I tè bio non contengono alcun residuo di pesticidi

Le analisi hanno anche accertato la presenza di residui di agrotossici autorizzati nella UE ancora per un paio di anni. Il glifosato, l’erbicida più usato, ha l’autorizzazione d’impiego in scadenza a fine 2022. La sua tossicità per i consumatori è stata invece sottovalutata, a tutt’oggi, dalle istituzioni. Al contrario, la tossicità a carico dei lavoratori agricoli è ormai accertata, come dichiarato dall’ONU (2017) e dalle cause che in USA hanno condotto a risarcimenti milionari di lavoratori malati di cancro.

Il glifosato è stato rintracciato nel 30% dei prodotti analizzati. Primi per contaminazione sono i tè neri, 11 su 16. Se ne trova anche nel tè verde Lipton e in 5 infusi a base di verbena: Elephant, Carrefour, Tisea, Casino bio e Lord Nelson di Lidl.

Quest’ultima contiene anche anche molecole problematiche, come l’antrachinone, irritante e lassativa. Le imprese interpellate da 60 millions de consummateurs hanno dichiarato che il loro fornitori non impiegano pesticidi a base di antrachinone. La sua presenza potrebbe derivare, a loro dire, dalla fase di essiccazione delle foglie che ne favorisce la formazione naturale.

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