Pietro Ioia arrestato per droga: ecco cosa succede a fidarsi di Cucchi & co

Pietro Ioia è il garante cittadino dei diritti dei detenuti napoletani, premiato da Ilaria Cucchi e voluto fortemente dal sindaco De Magistris

Di Giuseppe Vatinno
Pietro Ioia
Cronache

Pietro Ioia arrestato per traffico di droga e il premio datogli dalla Cucchi. IL CASO 

Pietro Ioia è ritenuto dagli inquirenti il “perno principale dell'attività illecita" dell’associazione a delinquere che in cambio di denaro forniva droga e cellulari ai detenuti del carcere di Poggioreale. Per i cellulari -che definiva in gergo “cosarielli”- prendeva 500 – 600 euro che gli erano anche serviti per comprare un motorino al figlio (“quello”). Così si ascolta infatti in una intercettazione: "Adesso vedo di entrare altri due cosarielli là dentro, sotto Natale... devo prendere pure il motorino a quello".

Ioia è il garante cittadino dei diritti dei detenuti napoletani e fu fortemente voluto dall’allora sindaco di Napoli Luigi De Magistris nel 2019. La nomina è stata peraltro confermata appena un anno fa dal nuovo sindaco Gaetano Manfredi.

Significativa la sua storia. Arrestato e poi condannato a 22 anni di carcere per spaccio internazionale di droga, uscì di prigione dal carcere di Velletri nel 2002 e da allora intraprese un percorso di apparente redenzione occupandosi di diritti dei detenuti. Ma torniamo alla vicenda attuale.

De Magistris non sembra pentito della scelta fatta e ieri ha dichiarato: “Scegliemmo Pietro Ioia per dare un segnale di fiducia soprattutto al principio costituzionale della funzione rieducativa della pena. Ioia, pregiudicato per fatti gravi in anni passati, aveva pagato per i crimini commessi, ma aveva da tempo cambiato vita dedicandosi proprio al riscatto culturale e al recupero sociale e umano delle persone che hanno sbagliato".

"Pensavamo che fosse una persona adatta per comprendere il dramma del carcere ed essere un punto di riferimento per chi volesse cambiare nella vita scegliendo la legalità. Come altri, diversi ne conosciamo a Napoli, che da criminali sono divenuti, con successo, testimoni di una vita che può cambiare, nella cultura, nelle professioni, nel sociale. Fu una scelta coraggiosa, come tutte le scelte coraggiose dall’esito per nulla scontato, peccato che Ioia abbia tradito, come sembra, la fiducia in chi crede e continuerà a credere nella funzione rieducativa della pena e di poter offrire sempre una chance di riscatto alle persone”.

Anche la Conferenza dei Garanti territoriali dei detenuti ha fatto sapere con il portavoce Stefano Anastasia che: "I Garanti nominati dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni da vent'anni svolgono un lavoro prezioso nella tutela dei diritti dei detenuti che è parte della legalità penitenziaria", e che questo "non può essere messo in ombra dall'eventuale abuso dei propri poteri da parte di uno di loro".

Insomma c’hanno paura che qualcuno si svegli e smantelli il bengodi, soprattutto ora che ha vinto il centro – destra. Imponente invece la sfuriata di Francesco Emilio Borrelli deputato dei Verdi in Parlamento che ha dichiarato: "Da tempo chiediamo la rimozione di Ioia dal ruolo di garante, nomina che gli è stata data dalla precedente amministrazione e che avevamo chiesto di non confermare".

Anche perché –continua Borrelli- "due anni fa con il segretario generale del sindacato della Polizia penitenziaria Aldo Di Giacomo denunciammo che c'era un conflitto di interessi nello svolgere quella funzione visto che il fratello dello stesso Ioia era detenuto da diversi mesi nell'istituto penitenziario di Poggioreale".

Per poi concludere: "Più volte dell'attuale garante detenuti comunale ne abbiamo chiesto le dimissioni, sia per aver difeso e giustificato pubblicamente il sistema criminale, ma soprattutto per la sua gestione che a nostro avviso da sempre ha tentato di destabilizzare il sistema carcerario infangando chi opera al suo interno". Da notare che Borrelli è stato citato in giudizio da Ioia per alcune frasi ritenute ingiuriose. Non poteva mancare Ilaria Cucchi che lo ha addirittura premiato nel 2019 -il buonismo è contagioso si sa- con la Onlus dedicata a suo fratello Stefano.

Ad agosto ci eravamo invece occupati di un’altra suggestiva vicenda che vedeva coinvolto il garante dei diritti dei detenuti campani, Samuele Ciambriello (qui per recuperare l'articolo)  La ricordiamo in breve. I detenuti di Poggioreale volevano vedere le partite del Napoli gratis su Sky e lui prontamente si era attivato con la piattaforma streaming. Non sappiamo come sia poi andata a finire, ma anche all’ora nell’articolo notammo la pericolosa deriva buonista che stavano prendendo alcune istituzioni. Un ultimo accenno alla scaltra furbizia dello Ioia che in una intervista a FanPage disse: «Se Pietro Ioia sbaglia di nuovo, allora dovete infierire su Pietro Ioia».

Leggi anche:  Carceri, Garante nazionale detenuti: "Dopo il caso Ioia, cambiamo passo"

Tags:
drogapietro ioia