Processo Becciu, "Putin mandò suoi emissari, voleva le reliquie di San Nicola"
Scandalo Vaticano, dalla deposizione di Cecilia Marogna emerge un fatto inedito. Trattativa tra la Russia e la Santa Sede bloccata dal vescovo di Bari
Scandalo Vaticano, le particolari richieste di Putin alla Santa Sede
Il processo Becciu è in corso e sullo scandalo Vaticano che portò alla compravendita del palazzo di Londra e ad altre operazioni finanziarie poco trasparenti, emergono fatti fin qui inediti. Il colpo di scena - si legge sul Messaggero - è arrivato al termine della diciannovesima udienza del processo che vede dieci imputati tra finanzieri, funzionari vaticani, un sacerdote, il cardinale Becciu e l'esperta di intelligence Cecilia Marogna. Proprio quest'ultima, ha affermato, in una deposizione scritta e letta dal suo avvocato in Aula, di essersi fatta da tramite con emissari del Cremlino. Putin infatti, - prosegue il Messaggero - aveva mandato una sua delegazione presso la Santa Sede per chiedere che gli venissero cedute a titolo definitivo le reliquie di San Nicola.
Ma lo scoglio principale da superare - spiega Marogna - era costituito dal vescovo di Bari, Francesco Cacucci il quale rispose picche, spiegando "di non essere interessato a donare in modo permanente le reliquie in quanto sarebbe stato considerato inopportuno anche da parte della comunità religiosa pugliese e non volendo che la salma del santo fosse smembrata". Accantonato il progetto delle reliquie Marogna disse di avere spiegato all'imprenditore vicino al mondo russo che il Vaticano non era nemmeno interessato a realizzare "una centrale di ascolto russa sul territorio d'Oltretevere".