Prof assente 20 anni su 24, destituita dal Miur. La Cassazione conferma

La docente di Storia e Filosofia Cinzia Paolina De Lio: “Gestirò personalmente l’aspetto mediatico della vicenda, ho atti e documenti”

Di Redazione Cronache
Prof. "assenteista" destituita dal Miur
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Prof "assenteista" per 20 anni su 24, destituita dal Ministero. Ecco tutte le inadempienze

Professoressa di Storia e Filosofia in una scuola superiore di Chioggia, in provincia di Venezia. Almeno sulla carta, visto che Cinzia Paolina De Lio è stata destituita dal suo incarico perchè, su 24 anni di servizio complessivo, non si era recata sul posto di lavoro per ben 20 anni. Nei primi 10 di carriera totalmente assente, per i seguenti 14 in gran parte in malattia. Il sollevamento dall'incarico, deciso dal Miur, è stato confermato dalla Corte di Cassazione. 

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Dapprima il ministero aveva propeso di sospendere la docente in seguito a un’ispezione condotta nel 2015 e nel 2016 nella scuola dove lavorava, per "assoluta e permanente inettitudine alla docenza". Secondo l’ispezione, come riportato dal Corriere del Veneto, la professoressa non prestava attenzione ai propri studenti mentre li interrogava, o perché era intenta a mandare continuamente messaggi con il proprio cellulare o perché si metteva a parlare con altri allievi non interrogati.

L’ispezione aveva inoltre rilevato tra le inadempienze l’"assenza di criteri sostenibili nell'attribuire voti, la non chiarezza e confusione nelle spiegazioni, l'improvvisazione, l'assenza di filo logico nella sequenza delle lezioni, l'attribuzione di voti in modo estemporaneo ed umorale, la pessima modalità di organizzazione e predisposizione delle verifiche".

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Prof "assenteista" destituita dal Ministero. La Cassazione: "Inettitudine assoluta e permanente"

Il Miur aveva avviato la destituzione dell'insegnante nel 2017, contro cui la donna aveva presentato ricorso, vinto in prima battuta. Il ministero si era quindi rivolto alla Corte d’Appello di Venezia, che aveva rigettato la domanda della lavoratrice. Proprio in quell'occasione il Miur aveva sottolineato che era impossibile valutare la professoressa per un periodo più lungo. "Nei registri riportati nei verbali - si legge nel verdetto 17899 -, era documentato il fatto che la docente, su 24 anni di insegnamento, risultava essere stata assente per complessivi 20 anni (i primi 10 totalmente assente e per i residui 14 era in gran parte in malattia, da 40 a 180 giorni per anno), totalizzando, in definitiva, un totale cumulativo di 4 anni di insegnamento che rendeva impossibile esaminare periodi più lunghi di quelli oggetto di ispezione (5 mesi nel 2015, gli unici lavorati, idem febbraio 2016)". 

La professoressa aveva quindi protestato invocando la libertà di insegnamento. Ma la Corte di Cassazione l’ha respinta con il verdetto 17897 della Sezione Lavoro, sostenendo che "la libertà didattica comprende una autonomia nella scelta di metodi appropriati di insegnamento, ma questo non significa che l'insegnante possa non attuare alcun metodo o che possa non organizzare e non strutturare le lezioni".

Cinzia Paolina De Lio è stata a questo punto contattata anche da Repubblica per una replica: “Non rispondo a domandine di giornalisti buttate qua e là che non renderebbero giustizia all’affermazione della Verità in merito alla mia vicenda, unica in senso assoluto. Sono disponibile, ovviamente, a trasmettere ai colleghi che me lo chiederanno atti e documenti utili”.

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