Rsa: infermiere ubriache, blatte e cibi scaduti. Una su quattro è irregolare

L'indagine dei Nas presenta un quadro drammatico: su 607 strutture, 152 sono irregolari. Anziani abbandonati a se stessi

Cronache

Rsa, anziani senza una vera assistenza. Il quadro sconcertante

I Nas, tra Natale e Capodanno, hanno condotto un'indagine approfondita sulle Rsa in Italia e il quadro che ne è emerso è desolante. Su 607 strutture ispezionate - si legge su La Stampa - ben 152 sono risultate irregolari. Vale a dire praticamente una su quattro, numeri spaventosi. A Pavia insultavano gli anziani. A Comiso pioveva sui letti dei pazienti. A Siracusa mancava la licenza. In provincia di Latina c’erano più ospiti di quelli consentiti. E ancora: infermieri in numero insufficiente, nessuna attenzione per le norme anti Covid, estintori scarichi, finestre chiuse e buio perenne perché nessuno doveva vedere cosa succedeva all’interno.

Si passa - prosegue La Stampa - da questioni contabili a farmaci scaduti, dai defibrillatori rotti alla documentazione insufficiente, per arrivare a "gravi carenze igieniche" e anche a "strutture deficitarie in materia sanitaria assistenziale". Cioè strutture che erano la negazione della loro stessa ragione d’essere. A Udine un’infermiera è rovinata addosso all’ospite di una casa di riposo, una signora di 91 anni, perché era ubriaca fradicia durante il turno di lavoro. Blatte e "altri animali infestanti" sono stati trovati nelle cucine di due Rsa di Pavia, a Reggio Calabria è stato rincvnuto cibo avariato.

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