"Santanchè sapeva dal 2 marzo di essere indagata". Il verbale che la sbugiarda

Il testo dell'assemblea del 27 marzo smentisce quanto dichiarato dalla ministra in Senato. Anche i documenti della Polizia lo certificano

Di Redazione Cronache
Giorgia Meloni e Daniela Santanchè
Cronache

Caso Santanchè, le carte che inguaiano la ministra e il governo Meloni

Daniela Santanchè avrebbe mentito in Senato perché la ministra del turismo sarebbe stata a conoscenza dell'avviso di garanzia a suo carico già dal 2 marzo scorso. Questo - riporta Il Fatto Quotidiano - è quanto emerge dal verbale dell'assemblea del 27 marzo di Visibilia, un atto pubblico e depositato. Santanchè nell’occasione approva il bilancio e si parla dell'esistenza di "informazioni di garanzia" comunicate addirittura il 2 marzo. In Senato Santanchè aveva detto: "sul mio onore non sono stata raggiunta da avvisi di garanzia. Per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi".

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Il tutto - prosegue Il Fatto - viene messo a verbale dalla Polizia. "A seguito di un ricorso ex art. 2409 del codice civile presentato in data 10 giugno 2022 da alcuni azionisti di minoranza della Visibilia Editore SpA. In tale contesto, al fine delle operazioni di verifica sono state acquisite anche le scritture contabili della società a far data dall’esercizio 2014". C’è dell’altro. Chi verbalizza scrive anche che "in data 2 marzo 2023 il Nucleo di Polizia Economico-finanziaria di Milano, in esecuzione del "decreto di sequestro" e "informazione di garanzia" emesso nell'ambito del procedimento penale sopra richiamato, si è recato presso i locali della società al fine di acquisire dettagli relativi agli stanziamenti per fatture da emettere e note di credito da ricevere, effettuati dalla società negli esercizi dal 2014 al 2019".

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