Saviano: "Mio processo? Mi sento già condannato. Sono tutti un po' Giambruno"

Lo scrittore attacca Meloni: "A Caivano una stesa dopo la sua visita, il governo non ha potere sul mondo criminale"

Di Redazione Cronache
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Saviano, tre bordate a Meloni: "Mi sento più un ostaggio che un imputato in quel processo"

Roberto Saviano torna ad attaccare la premier Meloni e il governo di destar in generale, lo scrittore distrugge il tentativo di far tornare l'ordine a Caivano dopo gli stupri, manda una frecciatina al compagno della premier Giambruno e parla di una sentenza già scritta per il suo processo. "Ieri notte a Caivano - dice Savaino a La Stampa - una stesa, ma dirò di più: Giovanbattista Cutolo è stato assassinato il giorno in cui Meloni era attesa a Caivano per una visita annunciata. Ovviamente è una tristissima coincidenza. Però ci dice tanto su come questo governo, ma in generale la politica e le istituzioni, vengono valutate dal mondo criminale". Mentre sul suo processo per diffamazione dice di sentirsi più ostaggio che imputato: "I pavidi diranno che me la sono andata a cercare. Sono tutti un po’ Giambruno".

Lo scrittore si sente già condannato: "C’è un clima bruttissimo e, francamente, - prosegue Saviano a La Stampa - non so cosa aspettarmi. Mi metto nei panni di chi dovrà decidere se è possibile criticare e in che modo la premier, e non posso non cogliere la pressione di un atto di forza da parte dell’esecutivo. A oggi questa vicenda ha portato alla cancellazione di una trasmissione in Rai che era già stata collocata e presentata in palinsesto dallo stesso ad Roberto Sergio".

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Saviano attacca anche per la decisione del governo di punire i minori che delinquono togliendogli i telefonini. "Il problema non è togliere il cellulare, ma darlo a un’età congrua e pretendere che la scuola si faccia carico di un insegnamento al suo corretto utilizzo. Ma siamo in ritardo di 40 anni sull’introduzione dell’educazione sessuale a scuola. Ma mi sa che pensare a corsi strutturali, obbligatori e non demandati alla sensibilità dei dirigenti scolastici, per un corretto uso dei cellulari sia fantascienza".

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