Strage di Samarate, Maja ossessionato dai debiti: "Mi sentivo un fallito"
Per Alessandro Maja, reo di aver ucciso moglie e figlia e di aver ferito il figlio, il movente sarebbe economico. La difesa spinge per la perizia psichiatrica
Strage di Samarate, il movente di Alessandro Maja sarebbe economico: “Mi sentivo un fallito”
Continuano le indagini sulla strage di Samarate. In base a quanto emerso, il movente di Alessandro Maja, reo di aver assassinato la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia e di aver gravemente ferito il figlio Nicolò, sarebbe di matrice puramente economica.
Alessandro Maja avrebbe così confessato: “Mi sentivo un fallito, responsabile di non poter garantire lo stesso tenore di vita alla famiglia in futuro, non so perché ho agito così”. Il legale delle parti offese, Stefano Bettinelli, ha così dipinto Maja ai microfoni del Corriere della Sera: “Avrebbe dimostrato una fobia per i debiti e per la situazione di difficoltà economica attraversata”.
Durante gli interrogatori Maja sarebbe apparso poco lucido e in stato confusionale. Una condizione su cui starebbero facendo leva gli avvocati difensori, tanto da richiedere una perizia psichiatrica per il loro assistito.
Strage di Samarate, oggi i funerali di Stefania Pivetta e di Giulia
Oggi alle ore 15 si sono tenuti i funerali di Stefania Pivetta e della figlia Giulia. Come riferito dal Corriere della Sera: “Le esequie, come scelto dalla famiglia, verranno celebrate nella chiesa parrocchiale di piazza Italia, nel centro del paese, dove Giulia e il fratello Nicolò sono stati battezzati”