Strage Ischia, il caso simbolo. Casa abusiva in lamiera abbattuta dopo 26 anni
Un imprenditore la costruì senza permesso nel 1995, fu demolita solo nel 2021, dopo una lunghissima battaglia legale
Ischia, la casa in lamiera affacciata sullo strapiombo diventata una villa
Mentre si continua a scavare nel fango, per cercare le quattro persone che risultano ancora disperse dopo la tremenda frana che ha colpito Ischia, emergono storie emblematiche dell'abusivismo dilagante che c'è nell'isola. Il caso simbolo è quello relativo ad un'abitazione non regolare costruita nel 1995. La sentenza penale di condanna definitiva per abusivismo edilizio, - si legge sul Corriere della Sera - che comporta la pena accessoria della demolizione, risale al 2003. La casa, però, una villa di circa 100 metri quadrati edificata nel 1995 a Ischia in una zona a rischio idraulico e di frana molto elevato (tecnicamente area «R4»), è stata abbattuta solo nella primavera del 2021. Accade nel Comune di Ischia, in una località situata circa 110 metri sopra il livello del mare, a ridosso di un versante franoso e di un canale di scolo delle acque. Il protagonista della vicenda è un piccolo imprenditore edile, il quale nel 1995 realizza sul terreno di sua proprietà un manufatto di 75 metri quadrati. Non ha alcun titolo edilizio legittimo.
Scatta - prosegue il Corriere - il sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Nel 1998 il prefabbricato abusivo con lamiere va giù, ma dalle sue ceneri ecco che spunta una villa, anch’essa completamente abusiva, di un centinaio di metri quadrati e sei stanze. Presto abitata dall’uomo e dal suo nucleo familiare. A novembre 1998 i vigili urbani effettuano un sopralluogo ed accertano opere abusive che consistono «in un manufatto di circa 100 metri quadrati ed alto metri 3 circa». Il Comune emana una ordinanza di demolizione, ma ad essa non segue la benchè minima iniziativa finalizzata a dare ad essa esecuzione. Gli avvocati continuano a dare battaglia con una serie di ricorsi (incidenti di esecuzione) finalizzati a dimostrare che il provvedimento di demolizione va bloccato. Infine, a maggio 2021 — ventisei anni dopo il primo abuso edilizio in quella zona R4 — la demolizione.