Politica
Ischia, abusivismo e territorio: la colpa è anche dei sindaci. Ecco perchè
Abusivismo edilizio e fragilità strutturali: entrambi i fattori attengono ai primi cittadini oltre anche ai ministeri. Ha fatto bene Fratin a indicarli
Tragedia a Ischia, Fratin attacca i sindaci mentre Pecoraro Scanio difende Conte
Gilberto Pichetto Fratin non è tra i più noti ministri del governo del centrodestra ma la sua è una competenza importante e cioè quella dell’Ambiente, tra l’altro quella che deve gestire la fetta più rilevante del Pnrr. Ha destato quindi molto scalpore una sua dichiarazione radiofonica a Rtl 102.5 in cui ha detto che "basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti coloro che lasciano costruire". L’affermazione è deflagrata come una folgore nel mondo mediatico e Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, ha preso le distanze rispondendo: “Qualcuno vorrebbe arrestare i sindaci, io invece li voglio proteggere e liberare dalla burocrazia".
Disastro di Casamicciola a Ischia, ecco le cause dietro la tragedia
Parimenti sindaci singoli, gruppetti riuniti e naturalmente l’Anci hanno risposto sdegnatissime e irritatissime a Fratin. Dopo poco il ministro dell’Ambiente ha chiarito che non parlava specificatamente di un sindaco, ma si trattava di considerazioni generali. Evidentemente però Fratin ha toccato un nervo scoperto che ha provocato il finimondo. Dal punto di vista tecnico il disastro di Casamicciola pare avere più cause, ma due si contendono il primo posto: l’abuso edilizio e la particolare fragilità del suolo. Entrambi questi fattori hanno concorso a far accadere l’ennesima frana nel Paese più instabile dell’Ue, dal punto di vista idrogeologico.
Ieri sera a Quarta Repubblica -condotto da Nicola Porro su Rete 4- c’è stato un ampio e serrato confronto sul tema, come del resto c’era stato la sera prima a Non è l’arena da Massimo Giletti (La 7). Utilizzando i droni appare chiaro che ci sono due canaloni principali che ha seguito il fango, come pure appare chiaro che verso valle c’erano delle costruzioni che ostruivano il decorso, di cui una pare addirittura un’opera pubblica.
Tuttavia Porro ha mostrato anche interessanti immagini del 1935, quindi in pieno periodo fascista, in cui si vede nettamente che il pendio del monte Ipomeo che sovrasta Ischia, dove si è staccata la frana, era “terrazzato” e cioè si erano costruiti degli ostacoli naturali alla furia degli elementi e degli appositi canali di scolo per l’acqua e il fango. Le suggestive fotografie sono state scovate dal deputato Verde Francesco Emilio Borrelli –presente in studio-, molto noto in Campania per le sue battaglie ambientaliste.
Appare dunque abbastanza evidente, diciamo proprio visivamente, i due principali motivi del disastro peraltro annunciato addirittura 4 giorni prima da un ingegnere ex sindaco Giuseppe Conte (omonimo dell’ex premier): l’abusivismo edilizio e la fragilità strutturale del territorio. Entrambi questi fattori attengono ai sindaci, anche se naturalmente ci sono competenze ministeriali nazionali.
Ha fatto quindi bene Fratin a indicare le responsabilità precise e anche se il suo linguaggio è stato un po’ fuori dei canoni istituzionali è poi quello che pensa la gente. C’è stato negli anni un abbandono sistematico della manutenzione del territorio, ma per accorgersi di questo basta guardare anche solo grandi città come Roma e Milano, e poi c’è il sempre presente abuso edilizio che esiste ed è un problema non risolto.
Per evitare il cortocircuito elettorale tra sindaci e abuso basterebbe trasferire competenze allo Stato centrale e cioè al ministero dell’Ambiente, meno sensibile direttamente alle dinamiche elettorali. Presente in studio anche l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio che ha difeso efficacemente Giuseppe Conte dalle accuse di “condono” nel 2018 e ha parlato di sciacallaggio nei suoi confronti.