Migranti, Piantedosi in Aula: "Sos segnalato alle 4, falsità sui soccorsi"
Sale a 72 il numero delle vittime del naufragio dello scorso 26 febbraio. Ritrovati il corpo di una bimba e di una donna
Piantedosi alla Camera sul naufragio: “Le mie parole sui migranti sono state travisate”
LA NOTA DI PALAZZO CHIGI Palazzo Chigi esprime profonda soddisfazione per le parole indirizzate all’Italia e all’azione dell’esecutivo sul tema della migrazione da parte del Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in risposta a una missiva che il Presidente del Consiglio aveva inviato alle massime istituzioni europee all'indomani della tragedia di Cutro.Dalle parole del Presidente della Commissione emerge infatti la piena consapevolezza di come vi sia la necessità di una concreta e immediata risposta europea in tema migratorio. Il Presidente von der Leyen, infatti, fa riferimento a ulteriori azioni da coordinare e intraprendere a livello Ue per prevenire le partenze irregolari, salvare vite umane in mare, combattere le reti criminali di trafficanti ed evitare che tragedie come quella di Cutro si ripetano in futuro.In particolare, la volontà della Commissione di intensificare la cooperazione con i principali partner in Nord Africa, di istituire un quadro di cooperazione rafforzata, di lavorare a un “coordinamento della ricerca e del soccorso”, di fornire ulteriore sostegno economico nella gestione delle frontiere marittime, oltre alla volontà di tenere il dossier migratorio al centro del prossimo Consiglio europeo di marzo in vista di un futuro accordo sul Nuovo Patto sulla Migrazione e l'Asilo corrispondono perfettamente alle richieste portate in questi mesi dal governo italiano presso le istituzioni europee.Il governo italiano, inoltre, esprime soddisfazione per la consapevolezza da parte della Commissione europea dello sforzo che l’Italia ha profuso in questi anni nella gestione dei flussi migratori e nel salvataggio in mare lungo le principali rotte migratorie del Mediterraneo Centrale. |
Un lungo intervento, quello del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi alla Camera sul naufragio di un barcone carico di migranti in Calabria. Informativa che termina con una spiegazione, quella sulle parole su cui si era accesa la polemica: “Alla gravità della condotta criminale degli scafisti - ha ricordato - facevo riferimento quando, con commozione, sdegno e rabbia e negli occhi l’immagine straziante di tutte quelle vittime innocenti, ho fatto appello affinché la vita delle persone non finisca più nelle mani di ignobili delinquenti, in nessun modo volendo colpevolizzare le vittime". E ancora: “Mi dispiace profondamente che il senso delle mie parole sia stato diversamente interpretato. La sensibilità e i principi di umana solidarietà che hanno ispirato la mia vita personale, sono stati il faro, negli oltre trent’anni al servizio delle istituzioni e dei cittadini, di ogni mia azione e decisione”
Piantedosi alla Camera ricostruisce la strage di migranti a Cutro
"Tornando ai momenti immediatamente precedenti al naufragio e quindi ai racconti dei sopravvissuti, la navigazione era proseguita fino alle 03.50, allorquando, a circa 200 metri dalla costa, erano stati avvistati dalla barca dei lampeggianti provenienti dalla spiaggia e a quel punto gli scafisti, temendo la presenza delle forze dell’ordine lungo la costa, effettuano una brusca virata nel tentativo di cambiare direzione per allontanarsi dal quel tratto di mare". Così il ministro ha costruito i passaggi decisivi che hanno determinato il naufragio di Cutro del 26 febbraio scorso. "In quel frangente, la barca, trovandosi molto vicino alla costa ed in mezzo ad onde alte, urta, con ogni probabilità, il basso fondale (una secca) e per effetto della rottura della parte inferiore dello scafo, comincia ad imbarcare acqua - ha chiarito il ministro.
"Sempre sulla base delle dichiarazioni dei superstiti, a quel punto due degli scafisti si buttano in acqua, mentre un terzo viene fermato dai migranti, per impedirgli di lasciarli soli sulla barca incagliata; molti altri migranti, nel frattempo, salgono sul ponte in cerca di aiuto e lo scafista rimasto a bordo, approfittando del momento di caos, riesce ad abbandonare la barca su un gommone di piccole dimensioni e a far salire poi gli altri due scafisti per dirigersi verso la costa. In quel preciso momento una forte onda capovolge la barca di legno e tutti i migranti cadono in mare mentre la barca viene distrutta. Sono in corso le ricerche di un quarto scafista e non si escludono sviluppi nelle prossime ore".
Piantedosi alla Camera sulla strage di migranti: “Tra ministeri cooperazione e sinergia a tutela della vita”
"L'esigenza di tutela della vita ha sempre la priorità, quale che sia l'iniziale natura dell'intervento operativo in mare. In altre parole, le attività di law enforcement, che fanno capo al Ministero dell'Interno, e quelle di soccorso in mare, che competono al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, esigono la cooperazione e la sinergia tutte le volte che i contesti operativi concreti lo richiedono, e in primis quando si tratta di salvaguardare l'incolumità delle persone in mare" ha precisato ancora Piantedosi. "Il quadro normativo nazionale non è assolutamente stato modificato dall'attuale Governo. Peraltro, le modalità tecnico-operative dei salvataggi non possono essere in alcun modo sottoposte a condizionamenti di natura politica o a interventi esterni alla catena di comando. Dunque, sostenere che i soccorsi sarebbero stati condizionati o addirittura impediti dal Governo costituisce una grave falsità che offende, soprattutto, l'onore e la professionalità dei nostri operatori impegnati quotidianamente in mare, in scenari particolarmente difficili" ha continuato il ministro dell'Interno.
"E' essenziale chiarire che l'attivazione dell'intero sistema Sar (ricerca e soccorso, ndr) non può prescindere da una segnalazione di una situazione di emergenza. Solo ed esclusivamente se c'è tale segnalazione, si attiva il dispositivo Sar. Laddove, invece, non venga segnalato un distress, l'evento operativo è gestito come un intervento di polizia, anche in ragione di quanto prima osservato circa la capacità di soccorso delle nostre unità navali. È esattamente quanto avvenuto nel caso in questione" precisa Piantedosi.
Migranti, il ministro Piantedosi: “Il decreto sulle Ong non c'entra con naufragio Cutro”
"Permettetemi quindi di precisare che trovo incomprensibile aver messo in connessione il cosiddetto “decreto ONG” con il naufragio di Cutro perché, in primo luogo, né nello Jonio né lungo la cosiddetta rotta turca hanno mai operato navi di Organizzazioni non governative e, poi, perché le regole introdotte con il citato provvedimento partono dal presupposto che prima di tutto devono essere sempre assicurati il soccorso e l’assistenza dei migranti a tutela della loro incolumità".
LEGGI ANCHE: Piantedosi resta al Viminale. Le voci di dimissioni? "Cazzate stupide"
Strage migranti, sale a 72 il bilancio delle vittime
Nel frattempo sale a 72 il bilancio delle vittime del naufragio del 26 febbraio scorso davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese. Alle 10.45 è stato avvistato e recuperato il corpicino di una bambina di tre anni, successivamente quello di una donna.