Politica
Migranti, Piantedosi: "Ho detto solo 'fermatevi, veniamo noi a prendervi'"
Davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato, il ministro dell'Interno ha chiarito il significato delle parole sulle persone morte nel naufragio
Migranti, Piantedosi alla commissione del Senato: "Ho detto solo 'fermatevi, veniamo noi a prendervi'"
Non si ferma la polemica sulle affermazioni di Matteo Piantedosi sulla tragedia di migranti nelle acque di Cutro. Il ministro dell’Interno si è presentato oggi davanti alla commissione Affari costituzionali del Senato per illustrare le linee programmatiche del proprio dicastero, e gran parte dell’audizione è stata dedicata a quanto avvenuto a Cutro, in Calabria.
Piantedosi ha infatti voluto chiarire il senso delle proprie parole sulle traversate dei migranti: “Ho solo detto ‘fermatevi, veniamo noi a prendervi’” attraverso strumenti legali come “il decreto flussi e i corridoi umanitari”. Perché, ha ribadito, nessuno “può negare che le traversate sono pericolose”.
Piantedosi sui migranti: "Pensiamo a nuove norme su temi immigrazione"
Considerazioni su questa ennesima tragedia che non spostano il punto di partenza: l’imperativo di combattere gli scafisti e bloccare le partenze può “realizzarsi solo attraverso un’azione decisa dell’Unione europea e una forte sinergia con i paesi di origine e transito dei migranti”. Sulla posizione di Bruxelles, però, siamo “davanti ad un radicale cambio di paradigma” del Consiglio affari interni dell’Ue che “finalmente pone la questione migratoria in una dimensione europea e va nel senso auspicato dall’Italia”. Segnali anche dalla Francia che, parole del ministro, ha manifestato una forte volontà di lavorare insieme.
Quanto alle questioni interne, il ministro ha ribadito come le nuove norme volute dal governo non introducano in nessun modo “il divieto di salvataggi in mare” ma intendano solo regolarli. Così come, per evitare naufragi e nuove tragedie, il governo “ha intensificato i corridoi migratori legali” riscontrando anche un deciso aumento delle richieste, 617 dall’insediamento al Viminale. Dunque aumentare gli accessi legali per evitare che “chi scappa dalle guerre si affidi a trafficanti di essere umani senza scrupoli”. Anche per questo ci sarà presto un nuovo intervento normativo per affrontare nell’insieme le maggiori criticità, come i rimpatri, il sistema di accoglienza, la protezione internazionale e i corridoi umanitari.